- Tytuł:
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Le “pagine sempre mediocri” di un premio Nobel per la letteratura. Excursus nella critica deleddiana del suo tempo
The ‘Always Mediocre’ Writing of a Nobel Laureate in Literature: The Critical Reception of Grazia Deledda - Autorzy:
- Bordry, Marguerite
- Powiązania:
- https://bibliotekanauki.pl/articles/34670923.pdf
- Data publikacji:
- 2024-06-30
- Wydawca:
- Wydawnictwo Adam Marszałek
- Tematy:
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Grazia Deledda
women’s writing
gender stereotypes
regionalism
exclusion from the literary canon
scrittura femminile
stereotipi di genere
regionalismo
esclusione dal canone - Opis:
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The reception of the work of Grazia Deledda (1871–1936) is a conspicuous paradox. Although she was a successful author and a Nobel Prize winner (1926), she is little known and little studied, especially when compared with the other Nobel laureates, in particular male ones. My aim is to investigate the origins of Deledda’s ‘misfortune’ by exploring the common issues critics raised with respect to Deledda’s books in her day. One of those was, prominently, Deledda’s alleged imperfect style, a recurring theme in criticism throughout her career. Also, the Sardinian dimension of her works left no critic indifferent and led to her writing often being reduced to ‘regional’ or ‘folkloric.’ Many critics insisted that Deledda’s Sardinia, little known on the ‘Continent’ at the time, enjoyed considerable success precisely because of its ‘exotic’ quality. Finally, Deledda’s status as a woman writer was a salient factor in the reception of her work. Indeed, critics tended to adopt a condescending, or even sexist, tone, whether their assessment of Deledda’s work was favourable or detractive, which was a real commonplace in the reception of women authors back then. My aim is to investigate the role of these issues in the exclusion from the canon of a writer who has remained unique in Italian literature to this day.
La ricezione dell’opera di Grazia Deledda (1871–1936) costituisce un vistoso paradosso. Sebbene sia stata un’autrice di successo, la prima e unica scrittrice italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la letteratura (1926), è indubbiamente oggi la meno nota dei vincitori italiani del Nobel. Fu perfino derisa da colui che avrebbe vinto il Nobel dopo di lei, Luigi Pirandello, autore di un romanzo che la ridicolizza apertamente. Grazia Deledda rimane tuttora poco nota e decisamente poco studiata, soprattutto se paragonata agli altri vincitori del Nobel – non a caso tutti maschi. In questo articolo si indagano le origini della “sfortuna” deleddiana esplorando la critica coeva e concentrandoci sui temi che accomunano i critici. Primo fra tutti il suo presunto brutto stile, un tema ricorrente nei giudizi critici. La dimensione sarda delle sue opere, poi, non lascia nessun critico indifferente e la conduce a essere spesso ridotta alla parte di autrice “regionale” o “folkloristica”. Per molti, la Sardegna di Grazia Deledda, ancora poco nota nel “continente”, riscuote un successo notevole proprio per via della propria dimensione “esotica”. Infine il suo stesso statuto di autrice entra in gioco nella ricezione della sua opera. Come spesso accadeva all’epoca, si notano in effetti ricorrenti osservazioni condiscendenti, o addirittura sessiste, da parte dei critici, favorevoli o meno, il che costituisce un vero e proprio luogo comune nella ricezione delle autrici del tempo. L’intento è dunque di indagare il ruolo di questi temi nell’esclusione dal canone di quella che rimane ancora oggi un caso unico nella letteratura italiana. - Źródło:
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Italica Wratislaviensia; 2024, 15.1; 66-84
2084-4514 - Pojawia się w:
- Italica Wratislaviensia
- Dostawca treści:
- Biblioteka Nauki