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Tytuł:
Przymus i bojaźń w kan. 1087 KPK z 1917 r. i w kan. 1103 KPK z 1983 r.
Autorzy:
Lüdicke, Klaus
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662908.pdf
Data publikacji:
1996
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
przymus
bojaźń
kanon 1087 KPK z 1917 r.
kanon 1103 KPK z 1983 r.
coercion
fear
canon 1087 CIC/1917
canon 1103 CIC/1983
Źródło:
Ius Matrimoniale; 1996, 7, 6/1; 29-43
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Problem reformy kan. 1095 KPK
Problem of the reform of the can. 1095 CIC
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662934.pdf
Data publikacji:
2016
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
kanon 1095 KPK
canon 1095 CIC/1983
Opis:
In comparison to previous version of the Code of Canon Law, the introduction to the current Code of Canon Law can. 1095, ff. 1-3 constitutes novum. That is why there were numerous doubts concerning the “reading” of the legal norm. Whereas f. 1 of the canon did not cause any trouble in its reading and use, ff. 2-3 did. Year by year both the Roman Rota doctrine and judicature were making efforts to enable understanding the conception of the legislator which was preceded by a long process of editing the legal norm. Popes’ Magisterium, especially that of John Paul II, were of huge importance here.In previous years the relations of f. and f. 3 of legal norm has become a subject of discussion, and especially the question whether incapacitas assumendi (f. 3) is an autonomous figure. Despite the stance taken by the Roman Rota towards the autonomy of f. 3, there have been several attempts to locate incapacitas assumendini within the lack of psychological act of marriage consent. As a result, a reform of can. 1095 in de lege ferenda modehas been proposed. The proposal of H. Franceschi seems right in this case.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2016, 27, 1; 75-107
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Błąd determinujący wolę : (kan. 1099 KPK)
Autorzy:
Leszczyński, Grzegorz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662420.pdf
Data publikacji:
2005
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Viviamo oggi in un mondo, in cui davanti agli nostri occhi, si presentano spesso le diverse tendenze contrarie all’insegnamento della Chiesa. In conseguenza di queste, l’uomo di oggi non sempre è capace di distinguere bene qual’è il concetto del matrimonio presentato dalla Chiesa, qual’è invece quello del mondo laico. Questa difficoltà produce sia nel suo intelleto, che nella sua volontà, i comportamenti contrari, riguardo al matrimonio canonico, all’insegnamento della Chiesa raccolto nel Codice di Diritto Canonico. Possono, quindi capitare i casi, anche se forsę raramente, che una persona battezzata contra il matrimonio provocata dall’errore che determina la sua volontà. Il can. 1099 CIC decide che l’errore come tale non provoca la nullità matrimoniale. Possono però succede i casi in cui la volontà di una persona è così gravemente intaccata dall’errore riguardo alle proprietà matrimoniali о alla dignità sacramentale del matrimonio che il suo matrimonio sarà nullo. In questo articolo cerco di precisare i questi casi, ma anche di descrivere la figura dell’errore che determina la volontà sotto l’aspetto della sua autonomia giuridica.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2005, 48, 1-2; 73-83
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Przynależność wiernych do Kościoła według KKKW i KPK
Autorzy:
Nowicka, Urszula
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661860.pdf
Data publikacji:
2010
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Una Chiesa cattolica, ma due Codici. Uno il legislatore, una la fede, identici i dogmi, ma 22 Chiese con riti diversi: 21 Chiese cattoliche orientali e una Chiesa latina. Dalla giusta determinazione dell’appartenenza o del passaggio da una Chiesa all’altra dipende la validità o la liceità di molti atti giuridici di un fedele. Ma non è il rito liturgico, né il luogo del battesimo, né la persona del ministro che determina l’appartenenza giuridica di qualcuno alla Chiesa, bensì la norma del diritto. L’ascrizione si realizza per sempre, ma il legislatore permette, in determinate circostanze, il cambiamento di appartenenza. Le questioni sono state regolate nei cc. 111-112 CIC e nei cc. 29-38 CCEO. Alcuni argomenti sono regolati in modo identico, altri differenziano e altre regolazioni mancano nella legislazione latina. Lo scopo del seguente articolo è l’analisi delle norme rispettive, in considerazione delle difficoltà d’interpretazione e dal punto di vista delle proprie opinioni sulle vertenze.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2010, 53, 1-2; 269-298
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Bojaźń szacunkowa jako przyczyna nieważności małżeństwa (kan. 1103 KPK)
Autorzy:
Leszczyński, Grzegorz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663529.pdf
Data publikacji:
2007
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
bojaźń szacunkowa
małżeństwo
nieważność małżeństwa
kanon 1103 KPK
nullity of marriage
fear
rescpect
canon 1103 CIC/1983
Opis:
Timore riverenziale consiste nell’apprensione di avere contro di sé gravemente e lungo offesi e indignati coloro che esercitano una p otestà o verso i quali si è tenuti a p restare riverenza e onore, come ad esempio i genitori oppure gli altri superiori. Il timore riverenziale si presume leggero, a meno che non sia qualificato, cioè non siano intervenute preghiere importune e insistenti, liti, alterchi che abbiano turbato l’animo del soggetto passivo del timore e che rendono la sua vita intollerabile costringendolo a temere il male sovrastante della indignazione grave dei genitori o dei superiori. Ad accentuare la gravità del timore concorre non di rado l’immaturità della persona che lo subisce. Per questo bisogna sottolineare il grande ruolo del normale processo di maturazione affettiva della persona che produce le normali relazioni fra figli e genitori, cioè prive di ogni turbamento patologico. A determinare il timore riverenziale è sufficiente che il soggetto che lo subisce percepisca il male come p ro babile, o ne abbia solo il sospetto, anche se in re altà il male non esista, purché sia fondato su dati oggettivi ed estrinseci.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2007, 18, 12; 97-111
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Istotny element małżeństwa jako przedmiot symulacji częściowej (kan. 1101 § 2 KPK)
Autorzy:
Leszczyński, Grzegorz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663531.pdf
Data publikacji:
2007
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
małżeństwo
symulacja częściowa
kanon 1101 § 2 KPK
marriage
patrial simulation
canon 1101 § 2 CIC/1983
Opis:
Nel presente lavoro mi occupo dei diversi titoli della nullità matrimoniale che entrano nel concetto della simulazione parziale, descritta nel can. 1101 § 2 CIC. Detto canone parla sia dell’esclusione della proprietà essenziale del matrimonio sia dell’esclusione dell’elemento essenziale. Le proprietà essenziali sono descritte dallo stesso Codice e sono l’unità e l’indissolubilità, invece non’é cosî chiara l’interpretazione dell’elemento esseziale come causa della nullità matrimoniale. Sia la giurisprudenza sia la dottrina parla in modo chiaro dell’esclusione della prole come dell’esclusione dell’elemento essenziale del matrimonio. In questo articolo cerco invece di presentare gli altri titoli della nullità matrimoniale, e cioé l’esclusione del bonum coniugum, l’esclusione della fedeltà e della dignità sacramentale del matrimonio, che secondo la mia oppinione dovrebbero essere considerati come i titoli che entrano nel concetto dell’escluisone del elemento esseziale del matrimonio, di cui parla il can. 1101, § 2 CIC, ma non sempre sono cosî considerati. Anzî, fino ad oggi sono il tema delle discussioni e delle controversie.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2007, 18, 12; 81-95
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Zasady inspirujące Księgę VII "De processibus" KPK
Principi ispiratori del libro VII „De processibusa” del CIC
Autorzy:
Grocholewski, Zenon
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663740.pdf
Data publikacji:
1999
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
Księga VII KPK
De processibus
Book VII of Code of Canon Law:
Opis:
La relazione riproduce praticamente quella scritta dall’Autore in lingua italiana Principi ispiratori del libro VII del CIC, in AA. VV., I giudizi nella Chiesa. II processo contenzioso e il processo matrimoniale. XXIV Incontro di Studio Villa Luzzago - Ponte di Legno, 30 giugno - 4 luglio 1997 („Quaderni della Mendola”, vol. 6), a cura del Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico, Edizioni Glossa, Milano 1998, 9-33. Nella prima parte vengono descritti tre principi fra quelli fondamentali: 1. La centralità della potesta giudiziaria del Papa e del Vescovo diocesano, che determina tutte le strutture giudiziarie della Chiesa; 2. La centralità del concetto della certezza morale per tutta la dinamica processuale, e in modo particolare per la fase probatoria e discussoria; 3. La spiccata preferenza delle soluzioni stragiudiziali dei conflitti, postulata dalla natura stessa della Chiesa. La seconda parte invece espone i seguenti altri principi ispiratori, che comunque sono fra quelli di grande importanza: 1. La sostanziale uniformità della legge processuale, ossia la scarsa applicazione dei principio di sussidiarietà, richiesta dalla struttura della potestà nella Chiesa, e soprattutto dal potere del Romano Pontefice in materia giudiziaria; 2. La possibilità dell’esercizio comune della potesta giudiziaria al livello delle Chiese particolari, ossia di erigere i tribunali interdiocesani; 3. La procedura chiara, breve, semplice, che tende a rendere più spedita la trattazione delle cause, non però meno seria e meno critica; 4. La centralità del processo contenzioso ordinario, da applicare sostanzialmente nelle cause tipiche dell’ordinamento canonico, 5. La procedura sostanzialmente scritta, che mira ad ottenere una giustizia più sicura; 6. La pubblicità del processo verso le parti, invece la segretezza, anche se non assoluta, verso gli altri. Nella conclusione l'A. rileva che la norma del can. 1752, secondo cui „la salvezza delle anime [...] deve sempre essere nella Chiesa suprema legge”, era presente nell’imprimere nel diritto processuale canonico i principi esposti, e che detti principi come pure tutte le norme processuali devono essere interpretate alla sua luce.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 1999, 10, 4; 153-180
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Całkowita symulacja małżeństwa (kan. 1101 § 2 KPK)
La simulazione totale del matrimonio (can. 1101 § 2)
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663105.pdf
Data publikacji:
1991
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
symulacja małżeństwa
kanon 1101 § 2 KPK
simulation of marriage
canon 1101 § 2 CIC/1983
Opis:
II primo caso specifico delineato dal can. 1101 é quello della esclusione dello stesso matrimonio (del „mattrimonium ipsum”) con l’atto positivo di volontà. Si tratta dunque della simulazione totale (o assoluta) del matrimonio. L’autore presenta il suo commento al can. 1101 § 2. Dopo aver presentato il concetto della simulazione totale e le sue varie fattispecie, si ferma sul modo della esclusione del matrimonio (l’atto positivo di volontà), in seguito si occupa delle cause della simulazione (indicate dalla giurisprudenza rotale), della „ratio ultima” della invalidità del matrimonio simulato, delle prove della simulazione totale, delle relazioni tra la simulazione totale e alcuni titoli di invalidità del matrimonio.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 1991, 2; 22-40
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Kanoniczna forma zawarcia małżeństwa z prawosławnym wg KPK i KKKW
Autorzy:
Nowicka, Urszula
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661551.pdf
Data publikacji:
2009
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Delle cause ecumeniche di ambedue i codici (il Codice di Diritto Canonico ed il Codice dei Canoni delle Chiese Orientali) permettono ai loro fedeli la celebrazione del matrimonio davanti al ministro acattolico (ortodosso), esigendo l’osservanza della forma canonica della celebrazione solo per la liceità. Ora nell’interpretazione dei canoni 1127 § 1 CIC e nei canoni 834 § 2 CCEO si deve richiamare l’attenzione su tre questioni: il termine ministro sacro (sopratutto se il matrimonio misto è celebrato nella chiesa cattolica può essere benedetto dal diacono); in che cosa consiste l’intervento di un ministro sacro richiesto dalla norma latina; e che cosa s’intende con l’espressione: le restanti esigenze del diritto, quali devono essere conservate nella celebrazione del matrimonio misto con la parte acattolica orientale. Questi problemi sono presenti nelle considerazioni di tanti canonisti, ma purtroppo non c’è tra loro concordanza.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2009, 52, 3-4; 247-262
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Artykuł
Tytuł:
Kan. 1095 w systematyce generalnej KPK i w ewolucji interpretacyjnej
II can. 1095 nella sistematica generale del CJC e nella evoluzione interpretativa
Autorzy:
Pompedda, Mario Francesco
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663755.pdf
Data publikacji:
1999
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
kanon 1095 KPK
canon 1095 CIC/1983
Opis:
Presentando il problema del can. 1095 del CJC nella sistematica generale dello stesso CJC e nella evoluzione interpretativa l'autore si ferma sulle seguenti questioni: l’incapacità psichica e sacramento del matrimonio; distinzione dei tre capi del can. 1095; diritti - doveri - obblighi essenziali del matrimonio; relatività nella normativa del canone; difetto di discrezione di giudizio: can. 1095, 2; l ’oggetto del consenso quale termine di capacita esecutiva: cioè quale limite della capacita ad assumere gli obblighi essenziali del matrimonio: can. 1095, 3; punto di partenza. II can. 1095 è un punto di partenza in quanto necessità di ulteriore approfondimento: da una parte, il diritto naturale al matrimonio: lo jus connubii; dall’altra, una sempre più approfondita conoscenza dell’uomo: il problema di una coretta, completa e sana antropologia.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 1999, 10, 4; 29-43
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Przedmiot podstępnego wprowadzenia w błąd (kan. 1098 KPK)
L’oggetto della deceptio dolosa (can. 1098 CJC)
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663743.pdf
Data publikacji:
2001
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
podstępne wprowadzenie w błąd
kanon 1098 KPK
fraudulent act of misrepresentation
canon 1098 CIC/1983
Opis:
Nella struttura del can. 1098 del CJC del 1983, con il quale l'errore provocato dall’inganno circa qualche qualità dell’altra parte che per sua natura può turbare gravemente il consorzio della vita coniugale ha ottenuto rilevanza per invalidare il matrimonio, il componente molto importante è l’oggetto dell’inganno cioè qualche qualità capace - per sua natura - a turbare gravemente il consorzio della vita coniugale. L'analisi di quel frammento dei canone ci permette di constatare che si tratta di una qualità posta direttamente in relazione con il consorium vitae coniugalis toccando l’essenza, le proprietà essenziali e i fini del matrimonio, quindi valutata oggettivamente. Secondo la piu recente tendenza della giurisprudenza rotale non si può nemmeno prescindere da una valutazione di carattere soggettivo circa la perturbazione del consorzio della vita coniugale.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2001, 12, 6; 87-99
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Przedmiot wykluczenia dobra wierności małżeńskiej w świetle kan. 1101 § 2 KPK z 1983 roku
Autorzy:
Leszczyński, Grzegorz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662750.pdf
Data publikacji:
2005
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
małżeństwo
wykluczenie wierności
kanon 1101 § 2 KPK
marriage
rejecton of marital fidelity
canon 1101 § 2 CIC/1983
Opis:
La fedeltà matrimoniale viene intesa, sia dal Concilio Vaticano II, sia dal Magistero Pontificio, non solo come un elemento integrativo del matrimonio, ma soprattutto come un’obbligho che ogni contraente deve accettare nel momento del scambio del consenso matrimoniale.Nel mondo d’oggi succede che davanti al giudice del tribunale ecclesiastico, oppure davanti ad un sacerdote, si presentano le persone, che pur volendo contrarre il matrimonio nella chiesa, non accettano l’obbligo di fedeltà reciproca, e quindi vogliono contrarre un matrimonio inteso come libero. Succede anche qualche volta che cosû intesa libertà rimane nella loro volontà, mai espressa davanti all’altre persone. In questo modo, possono esserci i casi, in cui una persona contra il matrimonio cattolico, simulando il consenso matrimoniale, cioè escludendo la fedeltà reciproca.Nel presente articolo ci siamo occupati di un titolo della simulazione parziale, descritto nel can. 1101 § 2 CIC, cioè di exclusio boni fidei, che comprende anche in un certo numero i casi sopra desritti. Lesclusione del bene della fedeltà abbiamo definito come simulazione del consenso matrimoniale, in cui il contraente nega il diritto esclusivo di un altro contraente ad avere i rapporti sessuali di carattere matrimoniale, lasciandosi una via libera del comportamento adulterino. Abbiamo anche stabilito una chiara distinzione concettuale del exclusio boni fidei dall’esclusione della unità matrimoniale.La simulazione descritta nel can. 1101 § 2 CIC succede quando il contraente, nel momento del scambio del consenso matrimoniale, esclude lo stesso matrimonio oppure il suo essenziale elemento o la sua essenziale proprietà. Ia caso del exclusio boni fidei, a nostro parere, si identifica con l’esclusione di un elemento essenziale del matrimonio.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2005, 16, 10; 71-84
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Tytuł:
Czy "incapacitas assumendi" (kan. 1095, n. 3 KPK) powinna być trwała?
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/660916.pdf
Data publikacji:
1994
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Tra i problemi di interpretazione e di applicazione riguardanti il can. 1095, n. 3 del CJC un posto importante riveste la domanda della rilevanza giuridica dei requisito della perpetuità dell’incapacità di assumere le obbligazioni essenziali del matrimonio. Si tratta della questione, se questa incapacità debba essere perpetua, ovvero sia sufficiente che essa sussista al momento delle nozze, indipendentemente dalla possibilità di un suo superamento in un tempo successivo. Dopo aver presentato il suddetto problema nella giurisprudenza rotale l’autore ritiene que sarà sufficiente l'esistenza dell’incapacità al momento del consenso, indipendentemente dal fatto che essa sia perpetua о temporanea. Inoltre si pone il problema della relazione tra l’incapacitas assumendi e impotenza non perpetua. A partire dal fatto che il can. 1095, n. 3 non richiede esplicitamente sotto il profilo dell’incapacità di assumere quelle fattispecie di impotanza non perpetua, che non possono essere considerate causa di nullità dal can. 1084 CJC. Dopo aver valutato gli argomenti delle due correnti dei vari tribunali inferiori, l’autore risponde a questo problema negativamente. Tanto di più che la giurisprudenza rotale si pronunzia contro l’applicazione del can. 1095, n. 3 CJC ai casi di impotenza non perpetua.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 1994, 37, 3-4; 247-257
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Artykuł
Tytuł:
Funkcjonowanie kan. 1107 KPK z 1983 r. w kanonicznym systemie małżeńskim
Autorzy:
Nowakowski, Bartosz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/660942.pdf
Data publikacji:
2009
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
L’articolo riguarda la presunzione giuridica del can. 1107 del CIC quale svolge un ruolo importante nel campo di diritto matrimoniale, non soltanto per caso che funzionava nel Codice del 1917 e poi è stato introdotto nel Codice attuale, ma pertanto che può essere applicato per casi particolari dei matrimoni uniti. L’autore di articolo richiama l’attenzione che si può verificare la situazione quando nonostante che il consenso è stato manifestato, il matrimonio sarà invalido. La causa di questa situazione può essere l’esistenza dell’impedimento oppure la mancanza della forma canonica, sebbene il consenso esiste ma non è efficace. In questo caso si applica il can. 1107 CIC, quale presunta la durezza del consensus praestitus. Anzi, la presunzione esiste fino a quando non si possiede la certezza di richiamo del consenso. La manifestazione del consenso matrimoniale in questa situazione particolare, (quale sicuro nessuna l’autorità non può sostituire), produce due conseguenze: per primo le parti possono richiamare il suo consenso oppure per secondo essi possono fare sanatio in radice. Questa pratica dimostra la grande perseveranza del consenso matrimoniale prestato dalla parte di comunità della Chiesa cattolica.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2009, 52, 1-2; 201-228
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Artykuł
Tytuł:
Podstępne wprowadzenie w błąd (kan. 1098 KPK) jako wada zgody małżeńskiej
Autorzy:
Majer, Piotr
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661176.pdf
Data publikacji:
1998
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
El dolo es uno de los titulos de nulidad matrimonial redentemente introduddo al ordenamiento canónico y la interpretadón de esta norma encuentra todavia varias dilïcultades. Predsamente sobre estos puntos difldles versa el presente estudio. El tema concreto del primer pârrafo es el autor del dolo. El animus decipiendi es la clave de este capitulo de nulidad. El fundamento de la nulidad no es aqui el error en si, producido por dolo, sino la acdón dolosa y fraudulenta, a través de la que el deceptor invade injustamente el âmbito de absoluta autonomia exigida para tomar la mas personal e intima de todas las dedsiones, en la que una persona hace el don de simismo y redbe el don mutuo de otra persona. La nulidad del consentimiento originada por dolo no puede explicarse en clave del error, ya que el error sin dolo, aunque su objęto fuera una cualidad tan importante que «рог su naturaleza pueda perturbar gravemente el consorcio de vida conyugal», no es capaz en si de desvanecer el consentimiento. Por lo tan to, seria mejor colocar sistemâticamente el can. 1098 no dentro de las normas referentes a las deficiendas de la aportadón intelectiva, sino al lado del can. 1103 dedicado al miedo, tal como estän situados en las normas generales y en otros lugares del CIC. La consideración del dolo como un error cualiafïcado significaria en consecuencia el reconodmiento de algtin imaginado „derecho” del contrayente al conocimiento personal, completo y absoluto de la comparte, lo que - siendo en realidad imposible - no puede constituir ningiin requisito impresdndible para contraer. Taies postulados, cuya justificadôn es indebidamente buscada en la vision personalista dei matrimonio, llegarian a conclusiones absurdas. No puede hablarse del derecho al conocimiento total e integro del otro contrayente, pero si puede hablarse del derecho a que la decision a contraer sea formada en absoluta libertad de toda injerencia ajena. La segunda parte viene dedicada a la persona engafiada: la victima del dolo. El punto conflictivo que separa la doctrina es la cuestión del nexo causal entre la acción dolosa y la voluntad de contraer, con las dificultades provenientes de la voluntad interpretativa: Que' hacer en la situation en la que la parte actora en el proceso de nulidad matrimonial es el autor del dolo, y su eventual victima afïrma que hubiera contraido también al haber conocido la verdad fraudulentamente ocultada? También en este caso estamos objetivamente ante una unjusta violation de la soberania del contrayente. El texto del can. 1098 no ofrece indication univoca de que el dolo ha de ser causant dans, pero tal conclusion sacan algunos dei contexto del canon, en patricular de la califïcation el dolo como vido del consentimiento y no como un impedimento matrimonial, como proponian algunos. El autor ofrece una comparatión entre el dolo y el impedimento del rapto. Ambos titulos de nulidad muestran ciertos puntos comunes; se relieren no tanto al contenido dei consentimiento, sino a las tircunstancias externas de su formation y manifestation. El objęto del pârrafo tercero es la cualidad que constituye objeto dei dolo. La discusión se centra aqui en la consideration de esta cualidad: ha de ser necesariamente objetivamente grave о bien es suiïciente la gravedad subjetiva? La mayoria de los autores opta por la interpretation subjetiva. Tal explication encuentra su confirmation en el îundamento del canon, pero es m is favorable considerar el tema no solamente desde el punto de vista de la cualidad (ya que la nulidad no depende aqui en primer lugar de la gravedad de la cualidad en cuestión), sino de la manipulation fraudulenta en proceso de la formation del consentimiento matrimonial. Al final del estudio dedicado al dolo, después de presentar indicationes sintéticas referentes a la prueba procesal de este capitulo, se hace un excursus sobre la retroactividad о no del can. 1098, defendiendo el carâcter natural de este capitulo de nulidad. La nulidad de la voluntad matrimonial provocada por dolo no puede entenderse como una especie de „indemnización” ofrecida „desde fuera” por el ordenamiento a la victima, sino que constituye una consecuentia natural de la violation del derecho natural de cada contrayente a la soberania en la toma de la decision matrimonial. Tal opinion parece apoyar la sentencia rotai c. Faltin de 30.X. 1996 en la que se declara nulo por dolo el matrimonio contraido en el ano 1975, es decir, antes de la entrada en vigor del Código vigente.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 1998, 41, 1-2; 115-147
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
Dostawca treści:
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Tytuł:
Sakrament namaszczenia chorych – teologiczno-prawne aspekty kanonów 998-1007 KPK/1983
Autorzy:
Ptak, Robert
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661581.pdf
Data publikacji:
2009
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Il Codice di diritto canonico (1983) contiene le norme circa il sacramento dell’unzione degli infermi che riguardano: il modo di celebrare, il ministro ed i destinatari di questo sacramento. Dieci canoni (998-1007) però non esauriscono tutta la realtà connessa con il dono del sacramento dell’unzione affidato alla Chiesa come la continuità della missione salvifica di Gesù che consiste fra altro nel guarire gli infermi (cf. Mc 6,13). Bisogna dunque approfondire i sopra menzionati canoni con lo sguardo teologico, per sottolineare, che: a) i ministri del sacramento dell’unzione sono soltanto i sacerdoti (vescovi e presbiteri); b) il destinatario di questo sacramento è il malato grave, che incomincia ad essere in pericolo di morte per malattia o per vecchiaia; c) la materia del sacramento è l’olio di oliva o, secondo l’opportunità, un altro olio vegetale; d) l’unzione si fa sulla fronte e sulle mani con la formula sacramentale dove parola e sacramento costituiscono un tutto inseparabile. Gli effetti del sacramento dell’unzione invece sono: l’unione alla passione di Cristo, in quanto la sofferenza diventa partecipazione all’opera salvifica di Gesù; la grazia del conforto, della pace e del coraggio, della fede e fiducia nel Signore, della fortezza contro le tentazioni di scoraggiamento e di angoscia; una grazia ecclesiale, dal momento che la Chiesa intercede per il bene del malato; la guarigione dell’anima del malato e anche quella del corpo se tale è la volontà di Dio; il perdono di eventuali peccati e finalmente la preparazione all’ultimo passaggio di coloro che stanno per uscire da questa vita. I punti nodali dell’articolo: 1. Cristo nel sacramento dell’unzione degli infermi. 2. Il compito della Chiesa. 3. I destinatari del sacramento. 4. Gli effetti del sacramento dell’unzione.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2009, 52, 3-4; 303-316
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Błąd spowodowany podstępem (kan. 1098 KPK) w świetle orzecznictwa Roty Rzymskiej
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/660946.pdf
Data publikacji:
2009
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Lo studio dell’autore ha come compito quello di presentare la giurisprudenza del Tribunale Apostolico della Rota Romana riguardo al can. 1098 CIC. Dopo 25 anni dalla promulgazione del nuovo Codice sembra utile proporre una breve sintesi (successiva – dopo gli studi di P. Bianchi e L. Ghisoni) delle decisioni rotali (sentenze e decreti) in cui si applica quella norma ai casi concreti. La ricerca sull’applicazione del suddetto canone nella giurisprudenza rotale si dirige verso gli elementi essenziali (costitutivi) per l’individuazione della figura giuridica della deceptio dolosa. Si prende dunque in esame: 1) l’azione dolosa che origina l’errore e la sua finalità; 2) l’errore; 3) la qualità qualificata. Si deve dire che molto importante ai fini dell’applicazione giudiziaria nella decisione delle cause di nullità del matrimonio ob deceptionem dolosam è la determinazione dei confini dei singoli elementi essenziali. L’analisi svolta sulla produzione giurisprudenziale della Rota Romana riguardo al can. 1098 CIC porta alla constatazione che una ricchezza di interpretazioni degli uditori di quel Tribunale ha dato luogo – nell’ambito di tante questioni – ad una giurisprudenza prevalente.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2009, 52, 1-2; 155-174
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Postępowanie w sprawie usunięcia proboszcza w świetle KPK z 1983 r.
Autorzy:
Leszczyński, Grzegorz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661561.pdf
Data publikacji:
2009
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Il diritto di difesa nei processi canonici sembra di essere uno dei temi fondamentali del diritto processuale canonico. E’ così perché grazie alle garanzie prescritte dalla legge il processo diventa uno strumento per raggiungere una verità obiettiva. Il diritto di difesa garantito alle parti porta allo sviluppo della verità ed in conseguenza ad una sentenza giusta. Tutto questo sembra di essere applicabile anche alla procedura di rimozione del parroco. Ogni persona ha diritto di proteggere il suo interesse. Nello stesso tempo la comunità ha il diritto di proteggere il bene della comunità. In presente articolo cerca di presentare non solo la procedura di rimozione del parroco, ma anche le cause di rimozione e gli effetti del decreto tramite il cui il parroco viene rimosso dalla parrocchia.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2009, 52, 3-4; 337-354
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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"Incapacitas assumendii" (kan. 1095, n. 3 KPK) – absolutna czy również relatywna?
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661986.pdf
Data publikacji:
2010
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Fra le questioni riguardo all’interpretazione del can. 1095, n. 3 del Codice di Diritto Canonico del 1983 si deve indicare quella che tocca l’ammissibilità dell’incapacità relativa, cioè ad nuptias determinatas. Il valore giuridico di questa incapacità è infatti ammessa da coloro che valorizzano – nell’applicazione del suddetto canone – quella maggiore attenzione al dato personale ed interpersonale che dal Concilio Vaticano II in poi si è imposta nella considerazione del vincolo coniugale. Questo valore è negato, al contrario da chi si attesa su rigorose posizioni „istituzionalistiche”. Dopo aver esposto gli argomenti dei sostenitori della teoria sulla rilevanza giuridica dell’incapacità relativa, l’autore presenta l’atteggiamento opposto dei rappresentanti della dottrina e della giurisprudenza rotale. Nella critica della tesi sul valore giuridico dell’incapacità relativa proveniente da parte di quelli canonisti ed uditori rotali (si tratta dell’opinione assolutamente prevalente e comune) si sottolinea che l’incapacità si può dire relativa soltanto riguardo all’oggetto del consenso matrimoniale (gli obblighi essenziali del matrimonio), non riguardo alla persona dell’altro contraente.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2010, 53, 3-4; 113-141
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Pojęcie "matrimoniale foedus" w kan. 1055, par. 1 KPK
II significato dell’espressione matrimoniale foedus nel can. 1055 § 1 CJC
Autorzy:
Czapla, Mirosław
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662980.pdf
Data publikacji:
2000
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
matrimoniale foedus
kаnon 1055 § 1 KPK
canon 1055 § 1 CIC/1983
Opis:
II termine biblico „l'alleanza”- è il termine più importante, che si trova nei documenti del Concilio Vaticano II nel contesto dei matrimonio cristiano. Nel Codice di Diritto Canonico dall 1983 è stato usato il termino foedus matrimoniale per definire il matrimonio canonico, che sembra individuare il proprium, che distingue il matrimonio cristiano da qualsiasi altro contratto. Questo termine ha sostituto un vecchio termine contractus matrimonialis, che non coinvolge più con la nuova dottrina dei matrimonio. La definizione, compiuta nel primo paragrafo del can. 1055 sottolinea, che il matrimonio cristiano è sopratutto la comunità di tutta la vita (consortium totius vitae), cioè l'unione matrimoniale del’uomo e donna, in cui loro realizzano il bene dei coniugi e della generazione e educazione della prole. I coniugi costituiscono il matrimonio con l'atto dei consenso matrimoniale, nel cui loro trassmettono reciproco i doveri e i diritti. La nozione foedus matrimoniale differe dalla nozione contractus matrimonialis, con cui il paragrafo 1 di can. 1012 del CIC/1917 si riferiva al matrimonio. Contractus matrimonialis è il termine stretto giuridico - mostravo il matrimonio come il sacramento - contratto, ma stipulato senza una iniziativa di Dio, cioè cosi come solo i coniugi erano autori dei questo connubio. In altro parole, l’oggetto dei matrimonio non erano i coniugi, ma il diritto al corpo (ius in corpus). Questo aspetto procreativo-sessuale dei matrimonio si distingue chiaramente da quello aspetto biblico-personalistico, sui quale è fondata tutta istituzione dei matrimonio nel CIC/1983. Foedus matrimoniale significa non solo un atto dei consenso matrimoniale (matrimonium in statu fieri), ma sopratutto una comunità di tutta la vita (matrimonium in facto esse). L’espressione foedus matrimoniale è usato nel can. 1055 §1, e 1063, 4°, in cui significa la comunità di tutta la vita, e nel can. 1055 §2, nel cui significa l’atto del consenso, che inizia il patto matrimoniale. La diversita fra foedus matrimoniale e contractus matrimonialis consiste in un diverso concetto dei fini di matrimonio. „Un contratto” riconosceva una procreazione come un fino primario dei matrimonio. Una soddisfazione dei istinto sessuale e l’aiuto vicendevole erano un fino secondario. II patto matrimoniale esprime la comunità di tutta la vita deI’„uomo e la donna, nel cui i fini del matrimonio non dipendono da quella gerarchia”. La comunità del cuore, mente e attivita consiste nel risolvere le difficolta della vita e nello sviluppo del mutuo legame. Foedus matrimoniale ha un segno sacramentale. Contemporaneamente foedus matrimoniale esprime una somiglianza al amore di Cristo alla Sua Chiesa. Questo dimensione sacramentale del patto matrimoniale e conditio sine qua non per comprendere il matrimonio come, la comunità della vita e l’amore di donna e l’„uomo, che per Dio sono chiamati e scelti per se stessi”.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2000, 11, 5; 23-41
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Przeszkoda występku (kan. 1090 §§ 1-2 KPK)
Impedimento del crimine (can. 1090 §§ 1-2 CIC)
Autorzy:
Dzierżon, Ginter
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663153.pdf
Data publikacji:
2006
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
małżeństwo
przeszkoda występku
kanon 1090 §§ 1-2 KPK
marriage
impediment to marriage
misdemeanour
canon 1090 §§ 1-2 CIC/1983
Opis:
Lautore ha compiuto un’analisi delle disposizioni contenute nel can. 1090 §§ 1-2 CIC. Loggetto specifico dello studio sono i seguenti temi: principia fondamnetali, forme dell’uccisione del coniuge, origine dell’impedimento come anche le condizioni della dispensa.Dall’analisi risulta che l’impedimento del crimine è di diritto positivo ecclesiastico. Fissando questo impedimento, il Legislatore ha voluto contribuire alla difesa del bene tanto prezioso qual’é la vita umana. Percio questo impediemento possiede carattere di una sanzione nei confronti degli autori del crimine.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2006, 17, 11; 79-89
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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"Qualitas personae" jako przedmiot błędu w kann. 1097 § 2 oraz 1098 KPK
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662428.pdf
Data publikacji:
2002
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Fra le disposizioni del Codice di Diritto Canonico del 1983 che hanno suscitato maggiore interesse dottrinale sono i canoni: 1097§ 2 e 1098, consacrate rispettivamente all’errore sulla qualità della persona direttamente e principalmente intesa e all’errore causato dal dolo circa la qualità della persona che per sua natura può gravemente turbare il consorzio della vita coniugale. La nuova disciplina codiciale, pur stabiliendo il principio generale secondo il quale l’errore sulla qualità non ha il valore irritante, vi sanziona due eccezioni proprio nei due suddetti canoni. Il can. 1097 § 2 richiede che la qualità accidentale sulla quale si cade in errore debba essere intesa direttamente e principalmente dall’errante, invece il can. 1098 riconosce la forza invalidante dell’errore suscitato dal dolo (teso ad indurre il nubente in errore per ottenere il consenso matrimoniale) - su qualità accidentali, che possono, per loro natura, perturbare gravemente il consorzio della vita coniugale. L’oggetto dell’analisi del autore è la questione riguardante la qualità di persona nei cann. 1097 § 2 e 1098 CIC. Ambedue norme codiciali sono state commentate alla luce della dotrina e della giurisprudenza.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2002, 45, 3-4; 23-52
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Osoba szafarza Eucharystii (kan. 900, 903 KPK)
Autorzy:
Mazurkiewicz, Dariusz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/2138466.pdf
Data publikacji:
2013
Wydawca:
Uniwersytet Szczeciński. Wydawnictwo Naukowe Uniwersytetu Szczecińskiego
Tematy:
Eucharist
minister
licit celebration
celebret
Opis:
The Church from the first moments of her existence has been recognizing in a person of a bishop and a presbyter those, only capable of presiding the Eucharistic celebration. This practice, resulting from the teaching of Christ, has found its reflection in the written law of the Church and has been repeated in both codifications of the Canon Law. Moreover, there is to notice, that this norm has not raised more serious objections throughout the history of the Church. In the face of the statement of the lawgiver, enclosed in the canon 900 § 1 of the 1983 Code of Canon Law, affirming that the minister of the Eucharist is a validly ordained priest alone, and keeping in mind that possibilities to confer the sacrament of ordination invalidly are limited, the subject matter of this article is focused on the conditions of the licit celebration of the Eucharist. Among these, there are: observing the provisions of the code norms and liturgical regulations, lack of impediments and irregularities, liberty from the Church penalties forbidding to celebrate sacraments, and finally abiding by the state of grace. Furthermore, it is to notice that an attempt of celebrating the Eucharist by a non ordained person the Church legislator coerces with the penalty latae sententiae, and the judgment of such a deed reserves to the jurisdiction of the Congregation for the Doctrine of the Faith. Being aware of the sacredness of the Eucharist and its crucial place in the life of the Church, in accordance with the secular tradition, the lawgiver in the canon 903 of the Code of Canon Law, has charged rectors of churches with the care of not permitting to celebrate the Eucharist to the impeded priests. For this purpose a rector may ask an unknown priest desiring to celebrate the Eucharist in his church, a letter of introduction from his ordinary, issued at least within the year; in case of lack of such a letter the priest may be permitted to celebrate the Eucharist also only on a base of a prudent judgment of the rector ascertaining that he is not impeded from celebrating.
Źródło:
Colloquia Theologica Ottoniana; 2013, 2; 133-146
1731-0555
2353-2998
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Colloquia Theologica Ottoniana
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Znaczenie prawne zwrotu "bonum coniugum" w kan. 1055, par. 1 KPK
II significato dell’espressione bonum coniugum nel can. 1055, par. 1 del CJC
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662997.pdf
Data publikacji:
2000
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
bonum coniugum
kanon 1055 §1 KPK
canon 1055 § 1 CIC/1983
Opis:
L’introduzione della finalità del bonum coniugum nel can. 1055, par. 1 del CJC del 1983, come fine istituzionale sullo stesso piano e con la stessa rilevanza giuridica del bonum prolis, viene generalmente connessa alla dottrina del Concilio Vaticano II, nella quale si sottolinea l’aspetto personalistico del matrimonio. L’analisi del contenuto giuridico dell’espressione bonum coniugum dovrebbe determinare dove e come questo termine si inserisca nello schema tradizionale che distingue tra essenza, fini e proprietà del matrimonio. È evidente che il termine bonum coniugum non esprime un valore о proprietà о attributo del matrimonio. II bonum di questo nuovo termine va predicato non dei matrimonio, ma dei coniugi; non denota una proprietà del matrimonio, bensi qualcosa - il bene dei coniugi - che il matrimonio deve causare. Sembra pure evidente che il bonum coniugum non si situi nella linea delle proprietà, bensi in quella dei fini. Per quanto riguarda il bonum coniugum riguardo all’essenza del matrimonio occore dire che questo bono non appartiene all’essenza dei matrimonio. All’essenza del matrimonio appartiene invece solo l’ordinatio dei matrimonio al bonum prolis. Quest’ultimo essendo il fine costituzionale dei matrimonio non si può identificare con la sua essenza. L’ essenza dei bono dei coniugi consiste in donare se stessi coniugi reciprocamente l’uno all’ altro come marito e mogile. In altre parole, l’essenza dei bonum coniugum consiste nell’impegno di volere per sempre il bene dell’altro che si incarna nella donazione reciproca delle persone per la costituzione dell’unione conjugale ordinata al reciproco perfezionamento personale. La violazione del bene dei coniugi può invalidare il matrimonio. Una esciusione positiva (can. 1101, par. 2 del CJC) di questo bono (e più precisamente esciusione della ordinazione del matrimonio al bonum coniugum) nella prattica coincide con 1 ≫esciusione di uno dei bona matrimoniali, o di tutte i tre (si tratta cioè della simulazione del consenso matrimoniale: totale о parziale). Relativamente alla incapacità di assumere gli obblighi essenziali provenienti dalla ordinazione del matrimonio al bono dei coniugi si può dire dell’invalidità del matrimonio ob incapacitatem (can. 1095, n. 3 del CJC).
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2000, 11, 5; 43-62
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Tytuł:
Systematyka tytułów nieważności małżeństwa w zakresie zgody małżeńskiej w KPK z 1983 r.
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/660497.pdf
Data publikacji:
1992
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
II codice di diritto canonico del 1983 ha fatto propria la tendenza ad una sempre più intensa valorizzazione del consenso matrimoniale, non solo confermando e dando esplicito riconoscimento legislativo ad alcune soluzioni giurisprudenziali che si erano delineate soprattutto negli anni successivi al Concilio Vaticano II, ma anche introducendo per la prima volta nel sistema giuridico delle nullità del matrimonio canonico nuove figure. Cosi il suddetto codice presenta un passo avanti nella evoluzione della sistemazione dei capi di nullità nell’ambito del consenso matrimoniale. Quella sfera, regolata nei canoni 1095-1107, permette di distinguere i seguenti generi dei titoli di invalidità: 1) l’incapacità a prestare il consenso matrimoniale (can. 1095, nn. 1-3), alla quale occorre annoverare anche gli impedimenti: dell’età (fino al momento di giungere la maturità psicofisica sufficiente a contrarre il matrimonio) e dell’impotenza; 2) la mancanza del cansenso (can. 1101 § 2 - la simulazione totale); 3) i vizi del consenso (can. 1096 § 1, can. 1097 §§ 1- 2, can. 1098, can. 1099, can. 1101 § 2 - la simulazione parziale, can. 1102 §§ 1-2, can. 1103); 4) l’omissione delle prescrizioni formali riguardanti la prestazione del consenso matrimoniale (can. 1104 § 1, can. 1105 §§ 1-4).
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 1992, 35, 1-2; 201-211
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Tytuł:
Ewangeliczna rada czystości podejmowana ze względu na królestwo niebieskie (kan. 599 KPK/1983)
Autorzy:
Szewczul, Bożena
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662436.pdf
Data publikacji:
2008
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Il canone 599 CIC/1983 cerca di dare una definizione compléta ed evangelica insieme del consiglio evangelico di castità. Uno dei tre elementi essenziali della definizione è motivazione del consiglio di castità cioè assunzione per riguardo al regno dei cieli. La castità è segno spéciale dei beni celesti e soprattutto del „mistico sposalizio” del Cristo con la sua Chiesa, perció la vocazione divina alla castità consacrata comporta che la persona si senta scelta da Cristo e non ceda a nessuno il proprio amore per il regno dei cieli. A questo motivo è stato dedicato tutto l’articolo. L’autrice di questo articolo présenta la precedenza del consiglio di castità in una triade dei consigli evangelici, spiega la natura del consiglio, la sua origine evangelica, l’espressione regno dei cieli, e alla fine la vita in castità assunta per il regno dei celi.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2008, 51, 1-2; 121-138
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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"Komunia w Duchu " : małżeństwo a Eucharystia w świetle norm kanonów 1065 § 2 i 1119 KPK
“Communion in the Spirit”. Marriage and the Eucharist in view of canon norms 1065, paragraph 2 and 1119 of the Code of Canon Law
Autorzy:
Pastwa, Andrzej
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663591.pdf
Data publikacji:
2012
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
małżeństwo
Eucharystia
kanon 1065 § 2 KPK
kanon 1119 KPK
marriage
Eucharist
canon 1065 § 2 CIC/1983
canon 1119 CIC/1983
Opis:
“The Eucharist is the very source of Christian marriage.” This crucial sentence from the “Familiaris Consortio” apostolic exhortation(no. 57), in which John Paul II contained the truth about the immanent nature of relations binding the mentioned-above sacraments, constitutes a kind of invitation to a deepened understanding of the “de sacramento matrimonii” doctrine of the Second Vatican Council. In this context, worth emphasizing is the significance of canon 1065, paragraph 2 and 1119 regulations in John Paul II’s Code of 1983. The first of those regulations combines a fruitful contracting of a sacramental relationship by Catholic nupturients with receiving the Eucharist while the other one refers to the very ceremony of the “Seventh Sacrament”, indirectly communicating the meaning the Church attaches to the liturgical form of the marriage contract. However, do the mentioned-above code norms really play their function well? This article is an attempt at answering the question on the basis of clearly defined epistemological-methodological assumptions, with the key one which has the following meaning: we must assign the rank of paradigm to the sacramental “triad”: Baptism, Matrimony and Eucharist. As I have tried to show in my work, this study perspective is particularly helpful in drawing conclusions for the legal-canonical field, namely for detecting shortcomings of canon norms: 1065, paragraph 2 and 1119 of the Code of Canon Law.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2012, 23, 17; 7-43
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Tytuł:
Ewangeliczna rada czystości a obowiązek doskonałej wstrzemięźliwości w celibacie (kan. 599 KPK/1983)
Autorzy:
Szewczul, Bożena
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/660431.pdf
Data publikacji:
2008
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Nei nostri tempi la castità consacrata non gode della simpatia. Si sentono le opinioni sulla nocività della continenza perfetta nel celibato per la natura dell’uomo. Sembra, che la più efficace risposta dei consacrati sta innanzitutto nella pratica gioiosa della castità perfetta. La persona consacrata attesta che quanto è creduto impossibile dai più diventa, con la grazia del Signore, possibile e autenticamente liberante. La vita consacrata dovrebbe presentare al mondo di oggi esempi di una castità vissuta da uomini e donne che dimostrano equilibrio, dominio di sè, intraprendenza, maturità psicologica ed affettiva. È questa una testimonianza oggi più che mai necessaria, proprio perché così poco compresa dal nostro mondo.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2008, 51, 3-4; 167-190
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Tytuł:
Niezdolność do zawarcia małżeństwa według kan. 1095, nn. 1-3 kpk : próba syntezy
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661804.pdf
Data publikacji:
1996
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
La norma del can. 1095, nn. 1-3 del CJC nelle sua formulazione e nel suo contenuto almeno nell’ultima parte e nuova e avalla una giurisprudenza che si è sviluppata soprattutto dopo il Concilio Vaticano II. Questa giurisprudenza si basa principalmente sulla costituzione „Gaudium et spes”, la recente giurisprudenza si riferisce più che nel passato alle scienze umane, in specie alla psicologia e alla psichiatria. Le norme del canone, dichiarando la legge naturale esplicitano tre capi seperati di incapacita a contrarre il matrimonio, cioè di incapacità di dare valido consenso matrimoniale. Le stesse norme profilano cosi tre tipologie giuridiche in cui tale incapacità si manifesta in forme specifiche e autonome, indipendentemente de clasificazioni secondo i criteri medici. Riferendosi alla dottrina e alla giurisprudenza rotale l’autore presenta sintesticamente le rispettive fattispecie dell’incapacita indicate nel canone: di coloro che sono privi di sufficiente uso di ragione (n. 1), di coloro che sono colpiti da grave difetto di discrezeione di giudizio circa i diritti e i deveri matrimoniali essenziali (n. 2) e di coloro che per cause di natura psichica non possono assumere gli obblighi essenziali del matrimonio. Alla fine della sintesi sulle diverse specie dell’ incapacità si tratta della loro diversità ed autonomia.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 1996, 39, 3-4; 25-42
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Tytuł:
Waginizm jako przyczyna nieważności małżeństwa w świetle kan. 1084 KPK z 1983 r.
Vaginismus as the marital impediment (can. 1084 CIC of 1983)
Autorzy:
Wybult, Witold
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663453.pdf
Data publikacji:
2017
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
waginizm
nieważność małżeństwa
kanon 1084 KPK
vaginismus
marital impediment
canon 1084 CIC/1983
Opis:
Sexual disorders of women are a broad problem contended by many specialists of different disciplines. Vaginismus is one of the diseases of this type. It is a disorder hampering or making the sexual intercourse impossible. By virtue of the cause, it may appear in two types: as organic and inorganic i.e. psychogenic vaginismus.On the basis of the canon law a vaginismus can become a cause of the marital impediment or the inability for assuming substantial conjugal duties. In case of organic vaginismus (always when woman lacks vagina), whether or not this lack was replaced with the artificial vagina or not, the woman shall be recognized as impotent. Thus, marriage entered by her (assuming that the requirements of pre-existence, permanence and certainties are met) is void. The same applies to the case of the underdevelopment of the vagina.However, talking about psychogenic vaginismus the distinction shall be made between their different stages (most difficult, heavy, less difficult and light cases). In first three cases we are dealing with the situation when the woman certainly isn’t able to co-exist and to accept ejaculate. Therefore, an obstacle of impotence exists. In fourth however, the situation can look in two ways depending on the individual case. Irrespective of that, by virtue of the high percentage of vaginismus effective curing, some of the specialists indicate that nowadays the existences of impotence obstacle is in decline.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2017, 28, 2; 47-63
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Relacja podmiotu do obowiązku w orzekaniu nieważności małżeństwa z kan. 1095 n. 3 KPK
Autorzy:
Rakoczy, Tomasz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661890.pdf
Data publikacji:
2010
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Der Verfasser analysiert die Norm von can. 1095, 3. Nach seiner Meinung besteht sie aus drei Elemente. Sie sind solche wie: der Subjekt, die wesentliche Verpflichtung der Ehe und die Relation zwischen ihnen. Der Verfasser stellt die These, dass die Relation die Hauptrolle spielt. Deswegen wendet sich das Gericht, im Ehenichtigkeitsprozess von can. 1095, 3 zum Aufzeigen der Relation. In der Nichtigkeit der Ehe wird sie durch kurzes Wort beschreibt, dass der Subjekt „unfähig“ ist. Der kirchliche Gesetzgeber, Rechtsprechung und die Doktrin zeigen auf, dass die Relation muss: objektiv – nicht relativ sein, zur Übernehmung – nicht zur Vollfüllung der Verpflichtung sich verhalten und ihr Grundlage in der Anomalie der Persönlichkeit liegen muss. Es steht zur Verfügung für die kirchliche Gerichte die Instruktion „Dignitas connubii“. Sie stellt von der Sachverständigen bestimmte Forderungen. Sie sollen vorstellen: „welcher Natur und welchen Schweregrades die psychische Ursache ist, aufgrund derer die Partei nicht nur an einer ernsten Schwierigkeit, sondern auch an der Unmöglichkeit leidet, jene Handlungen vorzunehmen, welche den ehelichen Pflichten innewohnen“. Für die Klarheit des Prozesses soll nur das Gericht der Begriff „unfähig“ benutzen. Am ersten fragt es danach in der Streitfestlegung und am Ende antwortet es im Urteil.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2010, 53, 1-2; 181-201
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Artykuł
Tytuł:
Minimum wiedzy o małżeństwie (kan. 1096 §§ 1-2 KPK)
Il minimo di conoscenza della natura del matrimonio (can. 1096 §§ 1-2)
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663093.pdf
Data publikacji:
1991
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
wiedza o małżeństwie
kanon 1096 §§ 1-2 KPK
awareness of marriage
canon 1096 §§ 1-2 CIC/1983
Opis:
Perché il consenso sia validamente prestato, si richiede un minimo di conoscenza della natura del matrimonio, quel minimo che valga a distinguere il negozio matrimoniale da qualsiasi altro: la norma é data nel nuovo codice dal can. 1096 § 1. Esso non rappresenta sostanzialmente una novità, ma puntualizza e conferma una interpretazione dottrinale e giurisprudenziale, ormai prevalente, del vecchio can. 1082, che ha sostitutio. Nello suo studio l’autore commenta la disposizione del can. 1096 §§ 1-2 nei suoi singoli elementi.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 1991, 2; 13-21
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Chrzest dziecka wbrew woli rodziców : próba krytycznej wykładni kan. 868 § 2 KPK 1983
Autorzy:
Zubert, Bronisław W.
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661798.pdf
Data publikacji:
1996
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Zu den Problemen, deren rechtliche Regelung im aktuellen CIC ernste Bedenken hervorrufen, gehört zweifelsohne der c. 868 § 2, in dem festgelegt wird: „In Todesgfahr wird ein Kind katholischer, ja sogar auch nichtkatholischer Eltern auch gegen den Willen der Eltern erlaubt getauft.” Die Lebengefahr stellt im kanonischen Recht eine besondere Situation dar und ist immer die bedeutendste Ursache für die Dispens vom rein kirchlichen Gesetz. Es ist jedoch fraglich, ob sie eine ratio ultima jeder Sakramentenspendung oder jeglichen kirchlichen Gesetzes sein darf. In diesem Beitrag werden zunächst die Geschichte des zitierten Kanons (I) und dessen legislativ-redaktionelle Entwicklung (II) dargestellt. Abschließend wird der Versuch einer kritischen Auslegung unternommen (III). I. Dem heutigen Kanon entsprach im CIC 1917 der c. 750 § 1, der sich übrigens nur auf die Erlaubtheit der Taufe in Todesgefahr der Kinder nichtchristlicher Eltern bezogen hat. In Quellen zu diesem Gesetz werden die Aussagen des Papstes Benedikt XIV., der Kongregationen des Hl. Offiziums und der Propaganda Fidei angegeben. Es zeigt sich jedoch, daß sich schon u. a. die IV. Synode von Toledo, Gratian und der hl. Thomas von Aquin mit diesem Problem auseinandergesetzt haben. Grunsätzlich war die Kindertaufe gegen den Willen der Eltern verboten, ausgenommen bei Todesgefahr. Dieses Problem wurde im 16. Jahrhundert wieder aktuell aufgrund der wachsenden Missionstätigkeit der Kirche. Es wurden konkrete Fragen an den Apostolischen Stuhl gerichtet, und somit kam es allmählich zur allgemeinrechtlichen Regelung dieses Problems. Papst Benedikt XIV. beschäftigt sich mit ihm in seinen Schreiben Postremo mense (28. Feb. 1747) und Probe (15. Dez. 1751). Er verbietet grunstäzlich die Kindertaufe gegen den elterlichen Willen, ausgenommen bei Todesgefahr, läßt jedoch eine erweiterte Auslegung der paternitas aufgrund des favor fidei zu. Dieselbe Stellung haben auch die beiden erwähnten Kongregationen eingenommen. So kam es zu der inhaltlichen Formulierung des c. 750 § 1, der auf damaligen ekklesiologischen und kanonistischen Voraussetzungen basierte und in den Kommentaren zum CIC 1917 fast einheitlich ausgelegt wurde. II. Das Zweite Vatikanische Konzil hat gute doktrinäre Voraussetzungen für die Änderung dieses Kanons geschaffen. Die erste Redaktionsphase zeigte, daß eine neue Regelung zu treffen sei dahingehend, dann die Kindertaufe sogar in Todesgefahr unerlaubt ist, wenn beide Eltern ausdrücklich dagegen sind (vgl. can. 16 - Schema I zum Sakramentenrecht 1975). Leider kehrte man im Schema II von 1980 (can. 822 §2) ohne eine Begründung anzugeben zur alten Normierung zurück, lediglich unter der Klausel „nisi exinde periculum exsurgat odii in religionem”. Im Schema novissimum von 1982 wurde sogar diese Klausel gestrichen. III. In den ersten Stelungnahmen zum CIC 1983 erfuhr dieser Kanon starke Kritik. Es soll jedoch zugegeben werden, daß H. Schmitz schon 1972 eine Kindertaufe gegen den Willen der Eltern ausdrücklich kritisch beurteilte. Die negative Bewertung dieses kirchlichen Gesetzes kann man folgendermassen begründen: 1. Es stimmt nicht mit der Lehre des Zweiten Vatikanischen Konzils überein, um nicht zu sagen, es widerspricht ihr. Das Konzil hat die Eltern als die ersten und bevorzugten Erzieher ihrer Kinder anerkannt und festgestellt, daß sie zuerst und unveräßerlich die Pflicht und das Recht zu deren Erziehung haben (GE 3 und 6). Dieser Kanon schränkt im formellen und faktischen Sinn auch die Religionsfreiheit ein (DH 10). Nach dem II. Vatikanum kann man außerdem die Kindertaufe in Todesgefahr nicht mehr mit der Heilsnotwendigkeit begründen. 2. C. 868 § 2 steht auch nicht in logischer und inhaltlicher Beziehung zu anderen Kanones des CIC 1983. Es genügt, sich beispielsweise auf cc. 226 § 2 und 1136 zu berufen. Zudem widerspricht er dem c. 748 § 2. 3. Trotz dieser kritischen Bewertung ist dieser Kanon ein geltendes kirchliches Gesetz. Deswegen muß man bei seiner positiven Auslegung zuerst den Kanonisten Recht geben, die auf eine behutsame und vernünftige Anwendung dieser Norm hinweisen. Sie darf keinesfalls als Mittel zur Evangelisierung oder Zwangskatholisierung dienen. Man muß auch unterscheiden, ob die Taufe eines sich in Todesgefahr befindlichen Kindes ohne ausdrückliche Bitte der Eltern geschieht oder gegen ihren ausdrücklichen Willen. Im ersten Fall könnte man sie noch als erlaubt betrachten, im zweiten dagegen sollte man dem Willen der Eltern entsprechen. Am Ende seines Artikels stellt der Verfasser fest, welche theologischen und praktischen Schwierigkeiten ein „rechtlich zulässiges Handeln” bereiten kann. Man darf jedoch, seiner Meinung nach, davon ausgehen, daß es den Spendern der Taufe bei eventueller Anwendung dieser recht problematischen Norm an seelsorglicher Vernunft und Weisheit wie auch an gut verstandener Liebe zur Kirche und an der Schätzung des elterlichen Willens nicht fehlen wird.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 1996, 39, 3-4
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Artykuł
Tytuł:
Błąd co do przymiotu osoby (kan. 1097 § 2 KPK) w świetle orzecznictwa Roty Rzymskiej
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662698.pdf
Data publikacji:
1993
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
L’errore sulla qualità della persona, sancito nel can. 1083 § 2, n. 1 del cjc del 1917, che in sostanza si cofondeva con lo stesso errore di persona, ha trovato nella giurisprudenza rotale dopo il Concilio Vaticano II una interpretazione più consona allo spirito dello stesso Concilio, che insiste sul concetto integrale della persona umana e non solo sul aspetto fisico. Attraverso quella interpretazione, legata alla terza regola di S. Alfonso, si è compiuto il passaggio alla nuova normativa del can. 1097 § 2 del ccc del 1983. L’analisi della giurisprudenza rotale riguardo al suddetto canone riguarda l’errore come il fenomeno giuridico, l’oggetto dell’errore (la qualità intesa direttamente e principalmente), la dimonstrazione dell’errore.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 1993, 36, 3-4; 109-120
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Artykuł
Tytuł:
"Gravis defectus discretionis iudicii" (kan. 1095, n. 2 KPK) i "incapacitas assumendi" (kan. 1095, n. 3 KPK) w świetle wyroku Roty Rzymskiej c. Caberletti z 9 lutego 2006 roku
Gravis defectus discretionis iudicii (can. 1095, n. 2) ed incapacitas assumendi (can. 1095, n. 3) alla luce della sentenza della Rota Romana c. Caberletti del 9 febbraio 2006
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663629.pdf
Data publikacji:
2011
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
małżeństwo
gravis defectus discretionis iudicii
incapacitas assumendi
kanon 1095, n. 2 KPK
kanon 1095, n. 3 KPK
marriage
canon 1095, n. 2 CIC/1983
canon 1095, n. 3 CIC/1983
Opis:
La sentenza presentata e commentata dall’autore riguarda la causa Reg. Triveneti seu Vicentina giudicata dal turno rotale (I. Caberletti, ponente, A.B. Bottone, G. Erlebach) in terza istanza dal titolo del difetto grave della discrezione di giudizio (can. 1095, n. 2 CIC) nonchè della incapacità ad assumere gli obblighi essenziali del matrimonio (can. 1095, n. 3 CIC), in cui si dichiara la nullità del matrimonio sia dal primo sia dal secondo titolo.Si tratta di un caso in cui l’attrice era toccata dalla grave immaturità affettiva e dai disturbi del sè (disturbo borderline di personalità scondo D.S.M.), causati dalle esperienze traumatiche vissute durante l’infanzia e l’adolescenza.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2011, 22, 16; 191-210
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Wykluczenie nierozerwalności małżeństwa (kan. 1101 § 2 KPK)
L’esclusione dell’indissolubilità del matrimonio (can. 1101 § 2)
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663107.pdf
Data publikacji:
1991
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
nierozerwalność małżeństwa
wykluczenie nierozerwalności małżeństwa
kanon 1101 § 2 KPK
indissolubility of marriage
exclusion of indissolubility of marriage
canon 1101 § 2 CIC/1983
Opis:
Essendo l’indissolubilità una proprietà essenziale del matrimonio, chi voul contrarre un matrimonio dissolubile (con positivo atto di volontà), sia in modo assoluto che ipotetico, contrae invalidamente (can. 1101 § 2). La diffusione assunta dal divorzio ed il conseguente formarsi di una mentalità divorzista e, più in generale, aliena da tutto ciò che limita o coarta l’espansione della propria naturale libertà, rendono particolarmente frequente come capo di nullità Esclusione dell’indissolubilità del matrimonio. Esso viene oggi invocato più spesso dinnanzi ai tribunali ecclesiastici nelle cause matrimoniali. Riferendosi alla dottrina canonistica e alla recente giurisprudenza della Rota Romana l’autore presenta successivamente l’oggetto della esclusione del „bonum sacramenti”, la natura, le possibili forme e i modi dell positivo atto di volontà nonché le prove relative alla suddetta esclusione.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 1991, 2; 41-58
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Działanie podstępne jako element normy kan. 1098 KPK
Deceptio dolosa per ottenere il consenso matrimoniale come elemento essenziale della norma del can. 1098 CJC
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663483.pdf
Data publikacji:
2003
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
działanie podstępne
deceptio dolosa
kanon 1098 KPK
deception
fraudulent act
canon 1098 CIC/1983
Opis:
Deceptio dolosa per ottenere il consenso matrimoniale come elemento essenziale della norma del can. 1098 CJC Fra gli elementi essenziali della fattispecie presentata nel can. 1098 del CJC si puo indicare: 1) l’azione dolosa provocata per ottenere il consenso matrimoniale , insieme con l’errore del deceptus (come il suo effetto); 2) l’oggetto della deceptio dolosa (una qualità dell’altra parte, la quale persua natura puó gravemente perturbare il consorzio della vita conjugale). Lo studio del autore è stato con sacrato solo alla riflessione sul primo elemento essenziale della figura giuridica del suddetto canone. Dopo aver riferito l’influsso del dolo sull’atto giuridico in genere, si cerca di analizzare i rispettivi aspetti della azione dolosa. La norma quindi sottolinea che il dolo deve essere diretto ad ottenere il consenso matrimoniale. Poichè il Legislatore ha scelto di adoperare nel canone il termine dolus per indicare il nuovo capo di nullité del matrimonio, risulta necessario esplicare quale sia il significato ad attribuire a questo termine. Sia dalla dottrina sia dalla giurisprudenza risulta evidente che con il termine dolo si indica un’unica azione comprensiva dell’attività ingannatoria del deceptor con il conseguente l’errore del deceptus. II dolo va inteso con un’unità che comincia con l’attività ingannatoria e termina con l’errore dell’ingannato. Accanto al raggiro si inserisce il nesso di causalità tra l’inganno e la prestazione del consenso matrimoniale. Nella fattispecie dolosa ricopre l’importanza anche l’elemento intenzionale legato al deceptor (l’ottenere il consenso).
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2003, 14, 8; 35-54
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Figura małżeństwa mniemanego w kanonicznym porządku prawnym (kan. 1061 § 3 KPK)
The Figure of Putative Marriage in Canonical Legal Order (can. 1061 § 3 CIC)
Autorzy:
Dzierżon, Ginter
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663675.pdf
Data publikacji:
2014
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
małżeństwo
małżeństwo mniemane
kanon 1061 § 3 KPK
putative marriage
canon 1061 § 3 CIC/1983
Opis:
The author of the article focused his attention on the figure of putative marriage (can. 1061 § 3 CIC). The analyses he carried out show that a putative marriage is an exception from general solutions concerning invalid marriages. The basic assumption of a putative marriage is the intention to contract a valid marriage. This assumption is based on a presumption remaining in a close relation with a presumption of a general nature included in can. 1060 CIC. The marriage under discussion is actually invalid although subjectively it is considered valid. The functioning of the figure of putative marriage in canonical legal order helps to protect the institution of marriage.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2014, 25, 3; 19-28
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Dziecko jako świadek w procesie karnym
Child as a witness in a criminal procedure
Autorzy:
Zbrojewska, Monika
Małolepszy, Amadeusz
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/558931.pdf
Data publikacji:
2011
Wydawca:
Gdańskie Seminarium Duchowne
Tematy:
art. 185a k.p.k.
art. 185b k.p.k.
biegły psycholog
dziecko
przedstawiciel ustawowy
świadek
child
expert witness
legal representative
witness
Opis:
Niniejsza publikacja jest poświęcona problematyce dzieci występujących w procesie karnym w charakterze świadka. Skupia się ona przede wszystkim na wskazaniu funkcji ochronnej norm prawnych zarówno krajowych jak i międzynarodowych. Artykuł przedstawia procedurę obowiązującą przy przesłuchiwaniu dziecka jako świadka. Autorzy swoją uwagę skupili na określeniu zakresu przedmiotowego oraz na określeniu forum uczestników takiego przesłuchania, a także wskazaniu ich praw i obowiązków. W publikacji dokonano oceny regulacji polskich na tle uregulowań międzynarodowych. Sformułowane zostały także postulaty de lege ferenda w zakresie regulacji prawnych odnoszących się do dzieci występujących w procesie karnym w charakterze świadków.
The article concerns the procedure of examining a child as a witness in the Polish lawsuit. The scope of the research does not allow its authors to show the complete description of the issue. Therefore, they focused, in their opinion, on the most important issue, which is dealing with the child’s examination. The article classifies child witnesses according to regulations of criminal procedure. It also focuses on attendance of the psychologist and legal representative during the examination. Authors pointed at the rights and duties that weight on the authorities responsible for examination. The analysis of the regulatory framework is aimed at showing their protective function and it was based on the theoretical and practical law applications, as well as on the acts of international law.
Źródło:
Studia Gdańskie; 2011, 28; 105-120
0137-4338
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Studia Gdańskie
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Artykuł
Tytuł:
Obowiązek przyjęcia sakramentu bierzmowania przez nupturientów (kan. 1065 § 1 KPK)
Die Annahmepflicht des Firmungsakraments von Neuvermählten
Autorzy:
Adamczyk, Jerzy
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663495.pdf
Data publikacji:
2008
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
małżeństwo
sakrament bierzmowania
obowiązek sakramentu bierzmowania
kanon 1065 § 1 KPK
marriage
betrothed
sacrament of Confirmation
requirement of sacrament of Confirmation
canon 1065 § 1 CIC/1983
Opis:
Der Artikel “Die Annahmepflicht des Firmungsakraments von Neuvermählten” ist eine Interpretationsprobe (Kanon 1065 § 1).Zuerst hat man die wesentliche Rolle der Firmung im Leben des Ehepaars akzentuiert, dann hat man die Annahmepflicht dieses Sakraments von den Gläubigen hervorgehoben, um endlich bedingte Annahmepflicht des Firmungssakraments von den Neuvermählten zu zeigen, was der Kanon 1065 § 1 reguliert.Anhand der Gesamtheit von Überlegungen sieht man die Sorge des Gesetzgebers um das volle christliche Einweihen des Ehepaars, obwohl er andererseits keine neue Hindernisse fur die Verwirklichung des Rechtes zur Eheschließung schaffen will, wenn eine ernste Schwierigkeit der Firmungannahme vor der Trauung erscheint.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 2008, 19, 13; 145-162
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Niezdolność do podjęcia istotnych obowiązków małżeńskich z przyczyn natury psychicznej : (n. 3 kan. 1095 KPK)
Autorzy:
Stawniak, Henryk
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662414.pdf
Data publikacji:
2005
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Le canon se base sur la loi naturelle disant que personne ne peut s’obliger à faire ce dont il n’est pas capable faire. Dans l’article présent l’auteur fait analyse et précise de divers points de vue trois les plus importants composants du canon: 1. signification du terme incapacitas assumendi, 2. question sur qualité incapacitas assumendi ou qualité des raisons psychiques?, 3. fondamentales obligations conjugales.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2005, 48, 1-2; 35-47
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Artykuł
Tytuł:
Implikacje teologiczno-prawne zobowiązania małżeńskiego "nieodwołalne przymierze" według kan. 1057 § 2 KPK
Les implications théologiques et juridiques de l’obligation conjugal ''irrevocabile foedus selon can. 1057 § 2
Autorzy:
Krzywda, Józef
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662736.pdf
Data publikacji:
1993
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
zobowiązanie małżeńskie
kanon 1057 § 2 KPK
marital obligation
canon 1057 § 2 CIC/1983
Opis:
A notre époque, le mariage, aussi bien que la Famille a été atteinte par les transformations très larges et profondes de la société humaine et de la culure.L’Eglise sachant que le bien de la société est profondément lié à celui de mariage et de la famille, a contribué au renouveau du mariage durant le Concile Vatican II et ensuite par les normes respectives de nouveau Code.Selon le dessein de Dieu, le mariag est le fondement de la famille, puisque l’institution même du mariage et lamour conjugal sont ordonnés â la procréation et à léducation des enfants.L’amour en tant qu’un don ne s’achève pas dans le couple. L’alliance matrimonial, comme le dit le can. 1095 § 1.: est "...ordonée par son caractère naturel au bien des conjoints ainsi qu’a la génération et a l’éducation des efants.Les époux en devenant parents reçoivent de Dieu un nouveau don, celui de responsabilité par rapport aux enfants. C’est dans le cadre de la famille que se tisse un ensamble de relations interpersonnelles: rapports dâbord entre conjoints et puis ces de paternité, maternité, filiation et fraternité.La société coniugale qui nait de l’alliance est décrit comme une communion totale de vie. Le can. 1055 reprenne bonne partie de la doctrine conciliaire en la matière, contenu dans Gaudium et Spes, n. 48: "Intima communitas vitae et amoris coniugalis, a Creatore condita, foedere coniuglii seu irrevocabili consensu personali instauratur..."Le can. 1057 § 2, CIC comporte un complément par rapport au can. 1055 § 1, en disant: "Le consentement matrimonial est l’acte de la volonté par lequel un homme et une femme se donnent et se reçoivent mutuellement par une alliance irrévocable pour constituer le mariage. Autrement dit, par l’alliance coniugal on entent une telle société, ou un homme et une femme s’acceptent comme tels toujours en vue de leur bien q’â la génération et l’éducation des enfants. En outre, c’est e vertu de la sacramentalitéde en leur mariage que les époux sont liés l’un â l’autre d’une façon si étroite qu’ils répresent et constituent une alliance irrévocable â l’exemple du rapport du Christ a son Eglise.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 1993, 4; 39-53
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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Artykuł
Tytuł:
Błąd co do przymiotu osoby (kan. 1095 §2 KPK)
L’errore sulla qualità della persona (can. 1097 § 2 CJC)
Autorzy:
Góralski, Wojciech
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/663757.pdf
Data publikacji:
1999
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
błąd co do przymiotu osoby
kanon 1095 §2 KPK
error as to the quality of person
canon 1095 §2 CIC/1983
Opis:
L’errore „ridondante sull’errore di persona” (can. 1083 CJC /1917), che in sostanza si confondeva con lo stesso errore di persona e che nel contesta odierno diffieilmente si può verificare, ha trovato nella più recente giurisprudenza ecclesiastica, una interpretazione più consona allo spirito dei Concilio Vaticano II, che insiste sul concetto integrale della persona umana e non solo sul suo aspetto fisico. Riferendosi in sostanza alla terza regola di S. Alfonso il legislatore ha abbandonato la vecchia formulazione per quella presente (can. 1097 § 2 CJC/1983). La nuova formula dell’„error in qualitate directe et principaliter intenta”, passata anche nel codice dei canoni delle Chiese Orientali, viene analizzata dall’autore dello studio. L’oggetto dell’analisi sono i rispettivi elementi della formula dei canone; l'errore, la qualità di persona l'intendimento della qualità di persona. Inoltre si pone la questione della incompatibilit qualità dell’errore della condizione.
Źródło:
Ius Matrimoniale; 1999, 10, 4; 45-59
1429-3803
2353-8120
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Ius Matrimoniale
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