- Tytuł:
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Contro la minaccia della cultura locale. Gli aspetti performativi dell’identità culturale in mPalermu e ne La Carnezzeria di Emma Dante
Against the Menace of the Local Culture. Performative Aspects of Cultural Identity in mPalermu and Carnezzeria by Emma Dante - Autorzy:
- Bal, Ewa
- Powiązania:
- https://bibliotekanauki.pl/articles/446662.pdf
- Data publikacji:
- 2019-11-30
- Wydawca:
- Wydawnictwo Adam Marszałek
- Tematy:
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localness
cultural identity
dialect theatre
Emma Dante
performativity
località
identità culturale
teatro dialettale
performativo - Opis:
-
Taking into account important changes that have taken place in the last 20 years in the
fields of performance studies and cultural studies (especially de- and post-colonial studies) regarding
the way in which local cultures and ethnicity are represented in the theatre and interpreted in the
humanities, this article revises the ways of presenting local cultures in the Italian dialect theatre of the
last decade. This analysis shows how a hegemonic (at least until recently) dramatic model developed
by Eduardo de Filippo and based on producing nostalgia towards an idealised past of a local culture
needs to be critically reformulated, especially from the perspective of a young generation of female
artists who work in the field of dialect theatre.
To this end, in this article, the author analyses the performing strategies of two of Emma Dante’s
plays, mPalermu and Carnezzeria, to prove that localness is not an essentially understood characteristic
of a certain community, but, rather, it should be seen as a complex performative, repetitive practice
that is both bodily and discursive. Conversely, the author points out that these practices should be
examined in depth and seen as a kind of cultural oppression that serves as a camouflage of some deeper
imprinted relationships based on violence and domination. The examples of Emma Dante’s plays from
the beginning of her career allow the author to also cast a critical gaze at an issue of primordialism,
raised by Arjun Appadurai and seen as a way of viewing the Other. The latter reflects a voyeuristic
pleasure of the Western world, coming from the sense of dominance over allegedly underdeveloped
and primitive cultures. Emma Dante’s theatre, according to the author of this article, is an example
of de-colonial artistic practice, as it subversively uses the voyeuristic inclinations of the viewer to
denounce the violent character of local Sicilian scripts of behaviour that, until now, had usually been
left unsaid in public debate.
Prendendo in considerazione i cambiamenti avvenuti negli ultimi 20 anni nel campo degli studi sulla performance e sulle rappresentazioni delle culture locali ed etniche e le metodologie elaborate nel campo degli studi de- e post -coloniali, Ewa Bal propone di rivedere le principali strategie di rappresentazione delle culture locali nel teatro dialettale italiano dell’ultimo decennio. Parte dunque dal presupposto che il modello drammaturgico elaborato da Eduardo de Filippo sia rimasto a lungo egemonico nel contesto teatrale italiano: specie nella maniera in cui produceva la nostalgia di un passato idealizzato della cultura dialettale. Questo modello, secondo l’autrice, va invece rivisto mettendo al suo confronto le artiste più recenti del teatro dialettale, che concettualizzano la cultura locale in maniera differente e propongono nuove strategie drammaturgiche. Bal analizza quindi le strategie performative di due opere di Emma Dante mPalermu e Carnezzeria per dimostrare che la cosiddetta identità culturale locale non è affatto una caratteristica essenziale (o “naturale”) di una certa comunità, ma piuttosto un insieme di pratiche discorsivo-corporali ripetibili che a forza di ripetersi diventano “naturali”. Vanno quindi viste piuttosto come una specie di minaccia o stigma culturale, che serve da camuffaggio alle più profonde relazioni di dominazione e violenza tra uomini e donne. Analizzando due esempi di spettacoli di Emma Dante risalenti agli inizi della sua carriera artistica, Bal guarda criticamente alla nozione del “primordialismo” sollevata da Arjun Appadurai e interpretata da lui come uno dei modi di rappresentare l’Altro che soddisfa lo sguardo patriarcale del mondo Occidentale nei confronti delle culture apparentemente meno avanzate o primordiali. Gli spettacoli di Emma Dante sovvertono questo sguardo voyeuristico, usandolo criticamente per denunciare la violenza nascosta sotto gli scenari comportamentali, gestionali e discorsivi della cultura locale siciliana e riportarla alla luce del dibattito pubblico. - Źródło:
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Italica Wratislaviensia; 2019, 10.2; 275-288
2084-4514 - Pojawia się w:
- Italica Wratislaviensia
- Dostawca treści:
- Biblioteka Nauki