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L’eroismo dimidiato: alcune riflessioni sull’autobiografismo ne "Il Sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern
The Halved Heroism: Some Reflections on Autobiographism in Mario Rigoni Stern’s "Il sergente nella neve" - Autorzy:
- Bedin, Chrisiano
- Powiązania:
- https://bibliotekanauki.pl/articles/446404.pdf
- Data publikacji:
- 2016-12-31
- Wydawca:
- Wydawnictwo Adam Marszałek
- Tematy:
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Mario Rigoni Stern
World War II
autobiography
heroism
soldier
Seconda guerra mondiale
autobiografia
eroismo
soldato - Opis:
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This article aims to analyse the image that the writer Mario Rigoni Stern wants to give of himself as a soldier abandoned to his fate during the disastrous Russian campaign of 1942–1943. Hence, this paper begins by mentioning the importance of autobiographism in neorealist literature after World War II. In the first part of the article, works by Paul Ricœur, Philippe Lejeune, Ivan Tassi, and Maria Anna Mariani will be considered in order to emphasise that, in autobiographical books, the writer “builds”, “transforms”, his or her own image according to a specific ideology. Following this premise, the analysis of Il sergente nella neve, according to the contemporary theories of autobiography, aims to highlight the image that the writer wants to give of himself as a soldier, an image simultaneously humanised and heroised. In fact, in his own humanity, Rigoni Stern’s hero tragically takes on an epic dimension. Thus, it can be concluded that the inhuman effort of a man who is left alone in front of a hostile nature and a powerful enemy creates a new example of the epic hero. Furthermore, the self-image modelled in this text is presented as an individual who is fighting not only for his own survival, but also for the survival of his companions. He is a leader to follow and a reference point, a soldier who does not fight for a political cause, but for greater values, like friendship, love, or honour.
In questo articolo si vuole analizzare essenzialmente l’immagine che lo scrittore vicentino Mario Rigoni Stern vuole dare di sé in quanto soldato abbandonato al proprio destino durante la disastrosa campagna di Russia del 1942–1943. Si intende, quindi, iniziare accennando all’importanza dell’autobiografismo nella letteratura neorealista del secondo dopoguerra. In particolare in questa prima parte si considereranno soprattutto i lavori di Paul Ricœur, Philippe Lejeune, Ivan Tassi e Maria Anna Mariani al fine di sottolineare come nell’autobiografia l’io scrivente finisce per “costruire”, “trasformare” e “rimodellare” l’io narrante secondo una precisa ideologia. A questa premessa seguirà l’analisi de Il sergente nella neve secondo le teorie dell’autobiografismo contemporaneo allo scopo di mettere in luce l’immagine che di sé vuole dare lo scrittore in quanto soldato al fronte: un’immagine allo stesso tempo umanizzata ed eroicizzata. Infatti, proprio nella sua umanità l’eroe rigoniano assume una dimensione tragicamente epica. Si arriva, quindi, alla conclusione che è proprio lo sforzo disumano di un uomo, lasciato solo di fronte ad una natura ostile e un nemico troppo potente, a renderlo un nuovo esempio di eroe epico. Inoltre l’io modellato in questo testo ci viene presentato come un individuo che non si batte solo per la propria sopravvivenza, ma anche per quella dei suoi compagni: un capo da seguire e un punto di riferimento, un soldato impeccabile che non combatte per una causa politica ma per un bene più grande, sia esso l’amicizia, l’amore o l’onore. - Źródło:
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Italica Wratislaviensia; 2016, 7; 17-32
2084-4514 - Pojawia się w:
- Italica Wratislaviensia
- Dostawca treści:
- Biblioteka Nauki