- Tytuł:
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La persona handicappata nella Chiesa
Osoba niepełnosprawna w Kościele - Autorzy:
- Zapotoczny, Robert
- Powiązania:
- https://bibliotekanauki.pl/articles/695573.pdf
- Data publikacji:
- 2019-01-01
- Wydawca:
- Papieski Wydział Teologiczny we Wrocławiu
- Opis:
- La Chiesa considera l’handicappato nel fisico, nella mente o con altre carenze una persona particolarmente amata da Gesù Cristo. Dopo il 1989 se ne e sviluppata una vera consapevolezza e sono stati compiuti progressi nell’educazione speciale , il che significa che la famiglia e con le altre istituzioni educative, sotto la guida della Chiesa, può dare alla persona la possibilità di partecipare alla vita della fede e della grazia della salvezza. Atteggiamento ambita della Chiesa verso le persone disabili viene dalla continuazione della missione di Gesù, che è la pienezza della Parola di Dio rivolta all’uomo. Questa Parola è piena di amore, perché Dio ha creato l’uomo per amore e per amore resta nel dialogo e nella cooperazione. Gesù si identifica con le persone povere dando loro lo stesso valore inalienabile (Mt 25,40). La persona disabile è chiamata a portare nel corpo e nella psiche la Passione di Cristo. Il Santo Padre è consapevole del valore della vita dei disabili. Esprima costantemente la sua preoccupazione per chi mostra Cristo, specialmente con la sua sofferenza. Una persona disabile come membro della comunità della Chiesa è anche chiamata a ricevere le esigenze della santità di base: lo strumento essenziale educativo della chiesa e la chatechesi. Giovanni Paolo II sottolinea che gli uomini handicappati monitorati a causa della loro particolare situazione, nella vita richiedono cure speciali, hanno diritto allo stesso modo dei loro coetanei di conoscere i misteri della fede. La Chiesa cattolica in Polonia ha adottato e confermato le norme generali relative all’accoglienza delle persone disabili nel mondo e nella Chiesa. Il primo principio è quello di trattare un disabile come persona con diritti inalienabili. Questa affermazione deriva dal fatto che un essere umano ha il proprio, unico valore della dignità e della propria autonomia dal momento del concepimento e in ogni fase del suo sviluppo, indipendentemente dal loro stato di benessere fisico, mentale o spirituale. Il secondo principio - strettamente legato allo primo – è che una persona piena di disabilità è un soggetto che ha tutti i diritti, e si dovrebbe quindi agevolare la partecipazione alla società e alla Chiesa. Questo è tutto ciò che deve avvenire ai livelli e nei limiti delle capacità di ogni handicappato. Il terzo principio sottolinea che il livello di fede della società si misura sulla capacita di proteggere i disabili con stima ed amore.
- Źródło:
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Wrocławski Przegląd Teologiczny; 2014, 22, 1
2544-6460 - Pojawia się w:
- Wrocławski Przegląd Teologiczny
- Dostawca treści:
- Biblioteka Nauki