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Wyszukujesz frazę "Stokłosa, Marek" wg kryterium: Autor


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Tytuł:
Utrata przynależności do stanu duchownego na podstawie specjalnych uprawnień przyznanych Kongregacji ds. Duchowieństwa
Autorzy:
Stokłosa, Marek
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/660680.pdf
Data publikacji:
2011
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
La Congregazione per il Clero ha pubblicato il 18 aprile 2009 la lettera circolare indirizzata agli ordinari diocesani, informando su tre facoltà speciali che sono state concesse dal papa Benedetto XVI alla Congregazione stessa il 30 gennaio 2009. Queste facoltà riguardano la riduzione allo stato laicale di quei sacerdoti che si macchiassero di colpe particolarmente gravi o hanno abbandonato il loro ministero senza chiedere la riduzione allo stato laicale. Successivamente questo dicastero ha provveduto, il 17 marzo 2010, a inviare la seconda lettera a tutti gli ordinari, trasmettendo in allegato „le linee procedurali per la trattazione dei casi in oggetto, unitamente all’elenco dei documenti necessari al completamento dell’istruttoria nella fase locale”. Tra le facoltà speciali concesse dal Papa alla Congregazione per il Clero figura, innanzitutto, la facoltà di trattare i casi di dimissione dallo stato clericale „in poenam, con relativa dispensa da tutti gli obblighi decorrenti dall’ordinazione, di chierici che abbiano attentato al matrimonio anche solo civilmente e che ammoniti non si ravvedano e continuino nella condotta di vita irregolare e scandalosa; e di chierici colpevoli di gravi peccati esterni contro il sesto comandamento”. La seconda facoltà concede alla Congregazione autorità di intervenire „per infliggere una giusta pena o penitenza per una violazione esterna della legge divina o canonica”; mentre in casi veramente eccezionali e urgenti, e di mancata volontà di ravvedimento da parte del reo, si potranno anche infliggere „pene perpetue, non esclusa la dimissione dallo stato clericale, qualora le particolari circostanze lo richiedessero”. Infine, la terza facoltà riguarda la dichiarazione della perdita dello stato clericale per i chierici che abbiano abbandonato il ministero „per un periodo superiore ai cinque anni consecutivi, e che persistano in tale assenza volontaria e illecita dal ministero”. Queste facoltà non sostituiscono l’attuale normativa sulla perdita dello stato clericale stabilita dal can. 290 CIC, va vanno incontro – come ha spiegato nella radio vaticana il Card. Claudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero – alle „molte nuove situazioni alle quali la legge canonica non era in grado di dare adeguate risposte”. In questi casi, quando esiste la comprovata impossibilità di presentare da parte del sacerdote la richiesta per ottenere la dispensa dagli obblighi dello stato clericale e anche esistono gravi difficoltà nella celebrazione di un processo penale giudiziale, gli stessi ordinari possono avviare il processo amministrativo nei confronti di questi sacerdoti, salvo il loro diritto di difesa che deve essere sempre garantito. Però l’applicazione di questa procedura amministrativa non è automatica, ma deve essere approvata dalla Congregazione.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2011, 54, 1-2; 43-75
2353-8104
Pojawia się w:
Prawo Kanoniczne
Dostawca treści:
Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Le competenze del superiore provinciale di un istituto religioso riguardo ai beni temporali e della loro amministrazione
Competence of the provincial superior of a religious institute in the field of material goods and their administration
Autorzy:
STOKŁOSA, MAREK
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/660750.pdf
Data publikacji:
2016
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Tematy:
provincia
superiore provinciale
beni temporali
economo provinciale
amministrazione ordinaria
amministrazione straordinaria
alienazione
province
provincial superior
temporal goods
provincial treasurer
ordinary administration
extraordinary administration
alienation
Opis:
Each province of the religious institutes, as a legal person in the Church has the right to acquire, possess, administer and alienate their material goods. These acts are taken by the provincial superiors while maintaining the common law and of own institute. All activities related to the ordinary administration may be taken by those superiors, but respecting the roles and responsibilities of the Provincial Treasurers provided for by law in this regard. Hence, fulfilling the acts of ordinary administration of material goods we should avoid any conflict between the two offices. Between the superior and treasurer there should be a mutual trust and be kept a constant dialogue on the administration of the entrusted material goods. Any acts of extraordinary administration remain within the competence of the provincial superior, who in some cases provided by law, may/can delegate them to other members of the Institute, including treasurers. While the act of alienation of material goods can be taken by the provincial superior or general, depending on the value of alienated goods. If the value of the transaction exceeds the sum determined by the Holy See for the region, then the permission for the act of alienation shall be given by the Holy See.
Każda prowincja instytuty zakonnego, jako osoba prawna w Kościele, posiada prawo nabywania, posiadania, administrowania i alienacji swoich dóbr materialnych. Akty te są podejmowane przez przełożonych prowincjalnych przy zachowaniu prawa powszechnego i własnego każdego instytutu. Wszelkie czynności związane ze zwyczajną administracją mogą być podejmowane przez tychże przełożonych, jednak przy uszanowaniu zadań i obowiązków ekonomów prowincjalnych przewidzianych prawem w tym zakresie. Stąd też spełniając akty zwyczajnego zarządzania dobrami materialnymi należy unikać wszelkich konfliktów między tymi dwoma urzędami. Miedzy przełożonym a ekonomem powinno istnieć wzajemne zaufanie i być prowadzony stały dialog dotyczący administracji powierzonych dóbr materialnych. Wszelkie akty nadzwyczajnego zarządzania pozostają jedynie w kompetencji przełożonego prowincjalnego, który w niektórych przypadkach przewidzianych prawem może do ich wypełnienia delegować innych zakonników, w tym także ekonomów. Natomiast akt alienacji dóbr materialnych może być podjęty przez przełożonego prowincjalnego lub generalnego w zależności od wartości alienowanego dobra materialnego. Jeżeli wartość tej transakcji  przekracza wysokość sumy określoną przez Stolicę Apostolską dla danego regionu, wówczas zezwolenie na akt alienacji wydaje sama Stolica Apostolska.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2016, 59, 3; 31-55
2353-8104
Pojawia się w:
Prawo Kanoniczne
Dostawca treści:
Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Legalne przebywanie zakonnika poza wspólnotą zakonną
Autorzy:
Stokłosa, Marek
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661904.pdf
Data publikacji:
2010
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Uno tra i doveri della vita religiosa si riferisce all’obbligo di residenza nella propria casa religiosa nella quale i membri della comunità osservano la vita comune dell’istituto. L’oggetto proprio della norma canonica del can. 665 § 1 è la permanenza abituale del religioso nella propria casa religiosa. Tuttavia, per esigenze dello stesso istituto, come pure per motivi personali, il religioso può assentarsi dalla propria casa religiosa, però con l’autorizzazione del competente superiore. Questo allontanamento potrebbe essere trattato come una semplice uscita quotidiana, o può diventare una vera assenza di breve termine, o un’assenza prolungata. Tutte queste uscite quotidiane per ragioni tanto ministeriali, quanto personali, devono essere regolate dai superiori locali, non dai superiori provinciali, per mezzo di permessi concessi secondo le usanze della rispettiva comunità, che possono essere ad actum o abituali, espressi o taciti, o anche impliciti e presunti. Il diritto comune, dopo aver stabilito l’obbligo di risiedere nella propria casa di assegnazione, determina che spetta al superiore maggiore, con il consenso del suo consiglio, concedere, per una giusta causa, a un religioso, di vivere fuori delle comunità dell’istituto (“extra domum instituti”) per un tempo che non superi la durata di un anno, a meno che non si tratti di malattia del religioso, tempo dei suoi studi, o di apostolato svolto in nome dell’istituto. È da osservare il fatto che la suddetta norma del diritto comune fa tacitamente una distinzione tra assenza prolungata dalla propria casa per dimorare in un’altra casa dell’istituto, dall’assenza prolungata dalla casa dell’istituto in genere. Considerando che il primo tipo di assenza non viene contemplato dal diritto comune, il diritto proprio potrà stabilire norme applicative più particolareggiate. Il superiore maggiore, con il consenso del proprio consiglio, può concedere, a norma del can. 665 § 1, la licenza di assenza dalla casa dell’istituto per un periodo superiore a un anno per motivo di malattia, di studio o di apostolato svolto a nome dell’istituto.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2010, 53, 1-2; 105-128
2353-8104
Pojawia się w:
Prawo Kanoniczne
Dostawca treści:
Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Prawo do katolickiego pogrzebu w niektórych wyjątkowych okolicznościach
Autorzy:
Stokłosa, Marek
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/662004.pdf
Data publikacji:
2010
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Il can. 1176 §1 dell’attuale CIC afferma che ai fedeli defunti vanno rese le esequie ecclesiastiche a norma del diritto. Si può dunque parlare di un vero diritto del fedele alle esequie cattoliche, di cui non può essere privato se non nei casi previsti dalla normativa del can. 1184. Essa indica alcune circostanze in base alle quali un cattolico è privato delle esequie ecclesiastiche, a meno che non abbia dato alcun segno di pentimento prima della morte. Fra queste abbiamo l’apostasia, l’eresia o lo scisma notori. Altre circostanze riguardano non tanto la professione di fede, quanto comportamenti che contraddicono la vocazione cristiana, tali da far ritenere le persone come peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli. Oltre queste situazioni ben definite dal Codice ci sono nel mondo di oggi le situazioni particolari che potrebbero sorgere il dubbio sull’opportunità della celebrazione delle esequie ecclesiastiche. Nell’articolo si è riferito ad alcuni casi problematici: i fedeli coinvolti in situazioni matrimoniali irregolari, i suicidi, l’eutanasia, i bambini morti prima di essere battezzati, i bambini nati morti o i feti abortivi. Si è cercato di indicare gli atteggiamenti da adottare in questi casi e nei confronti dei famigliari del defunto per non creare tensioni profonde all’interno della comunità cristiana.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2010, 53, 3-4; 83-111
2353-8104
Pojawia się w:
Prawo Kanoniczne
Dostawca treści:
Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Przedawnienie skargi kryminalnej w prawie kanonicznym
The prescription of the criminal action in Canon Law
Autorzy:
Stokłosa, Marek
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/1372483.pdf
Data publikacji:
2013-11-09
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
 The common weal of a community of the People of God requires for all the faithful of the Catholic Church the keeping of the law of God and of the Church. The violation of this law may interfere in the rights of a physical or juridical persons or the legal norms issued primarily for the sake of the public good. Quite often, this violation constitutes an offense, as the perpetrator commits a forbidden criminal act, for which the juridical sanction is foreseen. The reaction for the violation of the rights of physical or legal persons are legal proceedings, which initiation is dependent upon the will of the victim. In the case of a violation of the norms of criminal law should be the initiation from the office (ex officio) of the criminal process to impose the appropriate punishment to the offender. This imposition aims at restitution of the scandal and of justice and the improvement of the offender. After having exhausted the means mentioned in can. 1341, the competent authority to initiate criminal trial is the Ordinary (Can. 1718 § 1.1º), who takes the decision to refer the matter to the court or administration. Initiation of the juridical proceedings involves presentation of the accusations to the suspect, which, however, can not be dragged on too long in time. When the specified period of time, since the offense was committed, has passed, then there is a expiration of the criminal complaint, and thus the lapse of the right to punish the offender. The legislature KPK/83 in can. 1362 § 1, depending on the weight of the crime, provides four different laps of time required for the existence of expiration. The essential complement to these regulations are Normae de gravioribus delictis of 2001, which have been modified May 21, 2010 by Pope Benedict XVI. These norms not only reserve for the CDF the most serious crimes, but also define the lapse of the expiration of criminal complaints for offenses that are reserved, along with the possibility of repeal. This means that criminal responsibility for serious crimes which cause great scandal, even after several decades, may not be time-barred.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2013, 56, 4; 139-154
2353-8104
Pojawia się w:
Prawo Kanoniczne
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Przejście zakonnika z własnego do innego instytutu
Autorzy:
Stokłosa, Marek
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/661497.pdf
Data publikacji:
2009
Wydawca:
Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego w Warszawie
Opis:
Il passaggio a un altro istituto è uno dei primi modi previsti dal can. 684 del Codice del 1983, con cui avviene la separazione di un religioso dal proprio istituto. Essa viene prospettata dal legislatore in tre ipotesi: - passaggio da un istituto religioso a un altro; - passaggio da un monastero “sui iuris” a un altro sempre “sui iuris” dello stesso istituto, o federazione, o confederazione; - passaggio ad un istituto secolare o una società di vita apostolica, o viceversa. Il passaggio del religioso, però, non interrompe l’appartenenza allo stato religioso, ma cambia solo lo specifico della sua vocazione. I voti emessi nell’istituto di provenienza rimangono, ma con il passaggio definitivo devono essere osservati secondo le regole e il carisma del nuovo istituto. Il passaggio del religioso ad un altro istituto consiste solo nel fatto della perdita della sua incorporazione o iscrizione nell’istituto d’origine, con i relativi diritti e doveri, a favore dell’acquisto della nuova incorporazione, comprese tutte le sue conseguenze, nel nuovo istituto dopo aver emesso di nuovo la professione a norma del diritto. Il passaggio può essere determinato da varie cause. Il motivo può constare nella ricerca da parte del religioso di un’attuazione più piena e perfetta della sua vocazione, che si realizza nella volontà di Dio. Gli altri motivi del passaggio potrebbero essere: la debolezza fisica o psicologica, che non permette di affrontare la vita austera di un istituto, o la possibilità di vivere in maniera più piena la propria consacrazione in un altro istituto che abbia uno stile di vita più sensibile alle caratteristiche della persona. Purtroppo ci sono anche quelle causate da un malcontento dovuto a contrasti con i propri superiori, o l’inadattabilità alle costituzioni e regole. L’oggetto del presente studio consta nella descrizione delle tre summenzionate ipotesi del passaggio, degli elementi fondamentali della loro procedura e infine degli interventi dei competenti superiori.
Źródło:
Prawo Kanoniczne; 2009, 52, 3-4; 91-115
2353-8104
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Prawo Kanoniczne
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Artykuł
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