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Wyszukujesz frazę "Italiano" wg kryterium: Temat


Tytuł:
Fenomeni areali e tracce di parlato semi-spontaneo nelle scritture processuali della “Regia Dogana della mena delle pecore” di fine ’700 in Capitanata
Areal Phenomena and Semi-Spontaneous Speech Traces in the Trial Files of the “Regia Dogana della mena delle pecore” of the Late 1700s in the Capitanata Area
Autorzy:
Rainone, Michele
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446625.pdf
Data publikacji:
2018-06-20
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
dialetti della Capitanata
italiano burocratico
italiano colloquiale
italiano regionale
Regia Dogana della mena delle pecore di Foggia
bureaucratic Italian
colloquial Italian
dialects of the Capitanata area
regional Italian
Opis:
Il contributo intende analizzare la lingua di venticinque fascicoli processuali attualmente raccolti nella “serie IX” del Fondo “Dogana delle pecore” dell’Archivio di Stato di Foggia; tali fascicoli riguardano i reati commessi nei piccoli e nei grandi centri cittadini della Capitanata tra il 1770 e il 1806 e sono testimoni dell’attività del plurisecolare tribunale della “Regia Dogana della mena delle pecore” che proprio nell’Archivio di Stato ha avuto sede tra i secoli XV e XIX. Mediante gli esempi fonetici, morfologici e sintattici più rilevanti, la ricognizione è volta a mettere in evidenza in che misura e con quali modalità le varietà orali abbiano influenzato le produzioni degli scrivani della Dogana. Si dimostrerà infatti come tali scritture ufficiali possano essere ascritte a una varietà intermedia di lingua in cui ai tratti tipici del linguaggio burocratico si sovrappongono i fenomeni invece specifici dell’italiano colloquiale, dell’italiano regionale e, in parte, degli idiomi locali.
This paper analyses the language of 25 trial files currently collected in the “series IX” of the “Dogana delle pecore” fonds belonging to the State Archive in Foggia. The files deal with the crimes committed in the small and large towns of the Capitanata area between 1770 and 1806, and they provide evidence of the activity of the centuries-old court of “Regia Dogana della mena delle pecore”, whose office was at the State Archive of Foggia between the 15th and 19th centuries. Through the use of the most relevant phonetic, morphological, and syntactic examples, the analysis highlights how and to what extent oral varieties influenced the writings of the Dogana officers. The paper shows, in fact, that these official writings belong to an intermediate language variety in which the specific characteristics of colloquial Italian, regional Italian, and local idioms overlap with the characteristics of bureaucratic language.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2018, 9.1; 209-229
2084-4514
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Italica Wratislaviensia
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Il condizionale italiano tra possibilità contrastive e soluzioni traduttive: osservazioni in base a quattro traduzioni slave delle “Favole al telefono” di Gianni Rodari
The Italian Conditional Between Contrastive Possibilities and Translation Solutions: Observations Based on Four Slavic Translations of Gianni Rodari’s “Favole al telefono”
Autorzy:
Grošelj, Robert
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/34655794.pdf
Data publikacji:
2023-12-31
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
condizionale
analisi contrastiva-traduttiva
traducente
italiano
lingue slave
Opis:
This article analyses the functions of the Italian present and past conditional; the grammatical equivalents in Slovenian, Croatian, Macedonian, and Polish; and the equivalents in translations of Gianni Rodari’s Favole al telefono. In the case of the Italian present conditional of eventuality, the “standard” equivalents prevail in all the translations: the Slovenian present conditional; the Croatian first conditional; the Macedonian conditional and future; and the Polish potential conditional. With other translation solutions (the present tense, past tenses), the modality is frequently expressed by other linguistic—mainly lexical— means. The translation equivalent of the Italian present conditional of unconfirmed information in all translations is the present tense. The Italian past conditional of eventuality was translated in most cases by its “standard” translation equivalents: the Slovenian present conditional; the Croatian first and second conditional; the Macedonian conditional, future, future in the past, and reported future; and the Polish potential conditional. When the translators decided to depart from translation solutions temporally or modally close to the source verb form (by choosing, for example, the present tense or one of the past tenses), they frequently preserved or introduced other modal elements. The translation equivalents of the Italian past conditional of the future-in-the-past are the future or the present tense with future meaning. Slovenian, Croatian, Macedonian, and Polish translations of Gianni Rodari’s Favole al telefono include, on the one hand, different grammatical equivalents that, in the languages analysed, “ideally” correspond to the two Italian conditionals (the most specific equivalents in the languages analysed include, for example, Macedonian future tenses and the Croatian second conditional), and, on the other hand, alternative translation equivalents (the present tense; past tenses; adverbial and prepositional expressions; omissions), which indicate different stylistic preferences of the translators.
Lo scopo dell’articolo è quello di analizzare le funzioni del condizionale presente e del condizionale passato italiani, i loro equivalenti grammaticali nelle lingue slovena, croata, macedone e polacca, nonché i loro traducenti sloveni, croati, macedoni e polacchi nelle traduzioni delle Favole al telefono di Gianni Rodari. Per il condizionale semplice dell’eventualità in tutte le traduzioni analizzate prevalgono gli equivalenti “standard”: il condizionale presente sloveno, il condizionale primo croato, il condizionale e il futuro macedoni, nonché il condizionale potenziale polacco. Nel caso delle altre soluzioni traduttive (ad es. presente, tempi passati), la modalità è spesso espressa con un altro mezzo linguistico, soprattutto lessicale. Come traducente del condizionale semplice del distanziamento in tutte le traduzioni appare il presente. Anche al condizionale composto dell’eventualità, nella maggioranza dei casi, corrispondono i traducenti “standard”: il condizionale presente sloveno, i condizionali primo e secondo croati, il condizionale, il futuro, il futuro nel passato e il futuro riportato macedoni, il condizionale potenziale polacco. Quando i traduttori, invece, si allontanano dalle possibilità traduttive vicine dal punto di vista modale-temporale al modo verbale di partenza (scegliendo ad es. il presente o un tempo passato), spesso conservano o introducono qualche altro mezzo modale. Il condizionale composto della posteriorità nel passato è stato tradotto con il futuro o con il presente con valore “futurale”. Le traduzioni slovena, croata, macedone e polacca delle Favole al telefono di Gianni Rodari includono da una parte le diverse possibilità grammaticali “ideali” che nelle lingue analizzate corrispondono ai due condizionali italiani (tra le forme verbali più specifiche possiamo menzionare ad es. i tempi futurali macedoni e il condizionale secondo croato) e i traducenti alternativi (il presente, tempi passati, espressioni avverbiali e preposizionali, omissioni) dall’altra, che alludono anche alle diverse preferenze stilistiche dei traduttori.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2023, 14.2; 31-50
2084-4514
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Artykuł
Tytuł:
Gli studi contrastivi dell’italianistica macedone: sviluppi recenti e prospettive
Contrastive Italian-Macedonian Studies: Recent Advances and Future Perspectives
Autorzy:
Ivanovska-Naskova, Ruska
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446394.pdf
Data publikacji:
2019-09-13
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
Italian
Macedonian
contrastive studies
ranslation studies
Italian as a foreign language
italiano
macedone
studi contrastivi
studi traduttologici
italiano LS
Opis:
The paper aims to present contrastive Italian-Macedonian studies, giving a general overview of the development of these studies, with particular attention to the context in which the first studies between these two languages appeared. A corpus of 60 studies published in the last two decades is analysed in the second part of the paper. The classification of the studies based on the topics covered reveals a prevalence of morphosyntactic, semantic, and translation studies. Contrastive studies related to teaching Italian as a foreign language and studies that introduce other topics are also present in the corpus. The final part of the paper reflects upon the future of this type of contrastive study, especially in light of the recent changes related to the interest in studying Italian in Macedonia.
Lo studio mira a presentare il quadro delle ricerche contrastive italiano-macedone. Si presenta una breve panoramica della storia dell’italianistica macedone, con attenzione particolare al contesto in cui nascono i primi studi di ordine contrastivo tra l’italiano e il macedone. Nella parte centrale del contributo viene analizzato il corpus composto da circa sessanta studi pubblicati negli ultimi due decenni. La classificazione degli studi esaminati in base all’argomento trattato rivela la prevalenza di studi che vertono su argomenti morfosintattici, semantici e traduttologici. Negli ultimi anni si attesta inoltre una notevole crescita degli studi didatticamente motivati e ricerche che aprono argomenti nuovi. Nella parte finale dello studio si riflette sulle possibili direzioni future degli studi contrastivi tra queste due lingue tenendo in conto anche i cambiamenti recenti che riguardano l’interesse per l’italiano in Macedonia.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2019, 10.1; 59-76
2084-4514
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Artykuł
Tytuł:
Corpus di letteratura come corpus di lingua: il caso del Medioevo
Corpora of Italian Literature as Corpora of the Italian Language: The Case of the Middle Ages
Autorzy:
Vaccaro, Giulio
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446487.pdf
Data publikacji:
2020-07-31
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
Mediaeval Literature
Discourse traditions
"Corpus OVI dell’italiano antico"
Corpus Lingustic
Italian Lexicology
Letteratura medievale
Tradizioni discorsive
Linguistica dei corpus
Lessicologia dell’italiano
Opis:
The implementation of a corpus of a historically determined variety of a language poses very relevant methodological problems. The principle one: is it possible to create a corpus actually representative of a linguistic variety of which we do not know, nor can we know, the extension, and in which the weight of literary texts necessarily is more conspicuous than in a real language? The answer from the point of view of "corpus" linguistics is certainly negative. But numerous tools are available today (first of all the "Corpus TLIO" and the "Corpus OVI dell’Italiano antico") that would seem to show the opposite. Starting from the OVI experience, some methodological reflections on the creation of corpus of historical varieties of language will be proposed, showing how, although it is impossible to apply criteria of balance and representativeness "stricto sensu", a series of corrections can be applied (in in particular by selecting the texts on the basis of the discursive traditions) which allow to have tools that effectively meet the needs of linguistic research.
La realizzazione di un "corpus" di una varietà storicamente determinata di una lingua pone problemi metodologici rilevantissimi, e principalmente uno: è possibile realizzare un "corpus" effettivamente rappresentativo di una varietà linguistica di cui non conosciamo, né possiamo conoscere, l’estensione e in cui, soprattutto, il peso dei testi letterari è per forza di cosa assai più cospicuo che in una lingua reale? Se la risposta, dal punto di vista della linguistica dei corpus è senz’altro negativa, sono oggi disponibili numerosi strumenti (primo tra tutti il "Corpus OVI dell’italiano antico") che parrebbero mostrare il contrario. Partendo proprio dall’esperienza del Corpus OVI, si proporranno alcune riflessioni di tipo metodologico sulla realizzazione di "corpus" di varietà storiche di lingua, mostrando come, pur essendo impossibile applicare criteri di bilanciamento e rappresentatività "stricto sensu", si possano applicare una serie di correttivi (in particolare selezionando i testi sulla base delle tradizioni discorsive) che consentano di avere strumenti effettivamente rispondenti alle necessità della ricerca linguistica.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2020, 11.1; 143-165
2084-4514
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Tytuł:
La necessità di distinguere la perfettività dalla risultatività per comprendere il funzionamento dei tempi verbali italiani e polacchi
The Necessity to Distinguish Perfectivity from Resultativity in Order to Understand the Usage of Italian and Polish Tenses
Autorzy:
Nowakowska, Małgorzata
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446345.pdf
Data publikacji:
2018-06-20
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
perfettività
imperfettività
risultatività
italiano
polacco
perfectivity
imperfectivity
resultativity
Italian
Polish
Opis:
Nel presente articolo sono messi a confronto i sistemi verbali dell’italiano e del polacco, confronto che non è stato finora fatto in modo sistematico. In italiano l’opposizione tra forme semplici e composte riguarda tutte le forme verbali, finite e non-finite, e tutti i tempi verbali. Questa opposizione morfologica convoglia un’opposizione aspettuale: le forme composte hanno un valore detto “risultativo”, mentre le forme semplici ne sono prive. In altre parole, un verbo in forma composta fornisce un’informazione non solo sull’avvenimento espresso dal verbo, ma implica anche un riferimento posteriore all’avvenimento. In polacco la morfologia verbale è più complessa, ma è sempre sottomessa all’opposizione perfettività vs imperfettività. Quest’opposizione, similmente a quella tra forme semplici e composte in italiano, ha marche in tutte le forme finite e non-finite, e in tutti i tempi. L’opposizione perfettività vs imperfettività concerne anche la categoria dell’aspetto, ma l’informazione è diversa. La forma perfettiva conferisce a un avvenimento una rappresentazione globale, il che implica l’impossibilità di analizzarlo in fasi. Invece la forma imperfettiva rappresenta un avvenimento prescindendo dal suo inizio e dalla sua fine. Dal confronto tra i due sistemi verbali emerge una differenza importante. Il cosiddetto valore “risultativo”, marcato dalle forme composte in italiano, non si è grammaticalizzato in polacco. L’opposizione perfettività vs imperfettività, tipica del polacco, non ha marche morfologiche specifiche in italiano. Quest’opposizione è limitata a due tempi passati: l’imperfetto ha valore imperfettivo, mentre il passato remoto perfettivo.
In this article, following a critical examination of some Italian academic grammars, a new systematisation of the verbal systems of Italian and Polish is proposed. In Italian, resultativity is a principal aspectual meaning, which can be seen in Italian verbal morphology. Compound tenses have grammaticalised the resultative meaning, whereas simple tenses have grammaticalised the lack of it, that is, they denote situations without any outcome. The author of the article proposes to separate this strongly grammaticalised opposition from the opposition of perfectivity vs imperfectivity, for which Italian does not have special grams. In this case, Italian uses two past tenses: the passato remoto with perfective meaning and the imperfetto with imperfective meaning. In Italian, it is not possible to express these opposite meanings in the future. This conception of the Italian verbal system is complicated by the coexistence of two past tenses used in narrating, i.e., the passato remoto and the passato prossimo. In fact, they are not duplicates because they belong to two complementary systems. Unlike Italian, Polish has grammaticalised the opposition between perfectivity and imperfectivity, which means that it uses specialised grams conveying one of these two aspect meanings. This opposition is morphologically marked in future and past tenses and in non-finite forms of verbs. Besides, imperfective Polish verbs are used to indicate a past or future situation without giving information about its end or its continuation, a usage that is impossible with the Italian imperfetto tense. Polish, unlike Italian, does not have any grams conveying the result meaning; instead, it uses past-tense forms, as only this tense can indicate how the past action implies the lasting present state.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2018, 9.1; 159-183
2084-4514
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Tytuł:
Insegnare il trapassato prossimo a madrelingua polacchi
Teaching the Italian "Trapassato Prossimo" Tense to Polish Native Speakers
Autorzy:
Scarpel, Sebastiano
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446522.pdf
Data publikacji:
2018-11-30
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
Italian
Polish
pluperfect
past perfect
resultativity
italiano
polacco
trapassato prossimo
risultatività
Opis:
The Italian pluperfect (trapassato prossimo) differs from other past tenses due to the fact that it implies a point of reference situated in the past. Although it is frequently used in both written and spoken language, little space is devoted to this tense in textbooks of Italian for foreigners. This can be explained by taking into consideration the following two factors: on the one hand, the Italian pluperfect usually can be substituted by other tenses (like the present perfect, passato prossimo, and preterite, passato remoto); on the other hand, the choice of the speaker to use this tense is often difficult to explain. In other words, the abovementioned point of reference is sometimes difficult to locate. A full comprehension of the Italian pluperfect can be problematic for a Polish speaker, as contemporary Polish does not have tenses with similar functions. The aim of this paper is to reflect on the teaching of the Italian pluperfect to Polish students, highlighting some linguistic issues that should be considered by the teacher.
Il trapassato prossimo è un tempo verbale che si distingue rispetto agli altri tempi passati per il fatto di presupporre la presenza di un momento di riferimento collocato nel passato. Nonostante il suo uso sia frequente anche nell’italiano parlato, lo spazio dedicatogli nei manuali di italiano per stranieri è spesso limitato. Ciò si può spiegare considerando due fattori: da una parte il trapassato prossimo può essere spesso sostituito da altri tempi “concorrenti” (in primis passato prossimo e passato remoto); in secondo luogo la scelta del parlante di servirsi di tale tempo risulta a volte ardua da spiegare. In altre parole, può essere difficile individuare il momento di riferimento sopra menzionato. La comprensione del trapassato prossimo può risultare problematica per uno studente polonofono, in quanto il polacco contemporaneo non presenta tempi con funzioni analoghe. Con questo articolo si vuole riflettere sull’insegnamento del trapassato prossimo a studenti di lingua polacca, evidenziando alcune questioni di natura linguistica che dovrebbero essere prese in considerazione dal docente.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2018, 9.2; 239-253
2084-4514
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Artykuł
Tytuł:
Le “Auree norme” del GDLI. Quando le norme redazionali diventano grammaticali
The “Golden Rules” of GDLI: When Style Sheet Becomes Grammar
Autorzy:
Corino Rovano, Silvia
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446509.pdf
Data publikacji:
2018-06-20
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
grammatica
dizionario
lessico
regole
italiano
grammar
dictionary
lexicon
rules
Italian
Opis:
Tutte le redazioni di dizionari prevedono delle regole di edizione. Ogni collaboratore, infatti, deve attenersi allo stile previsto dalla pubblicazione. Così chiunque intenda partecipare al lavoro redazionale, viene di solito provvista di un fascicolo più o meno consistente che contiene le norme per scrivere i lemmi. Naturalmente anche i redattori del GDLI vennero forniti di questo tipo di materiale. Ogni collaboratore riceveva un sottile libretto dal titolo Auree norme cui doveva attenersi. Tuttavia, ad un esame attento di questo fascicolo, le indicazioni previste dal GDLI appaiono più ricche ed articolate. Infatti, non contengono soltanto un insieme di regole formali e di indicazioni tipografiche, ma hanno un respiro molto più ampio. Il redattore si trova di fronte ad una serie di regole relative all’ortografia e alla grammatica. La presente ricerca intende individuare le norme di interesse grammaticale e alcuni elementi di morfologia e sintassi emersi durante la discussione della redazione.
All dictionary editors have editorial rules. In fact, every collaborator must follow the style foreseen by the publication. To this end, every person who intends to participate in the editorial work is usually provided with a more or less consistent style sheet that contains the rules for writing the lemmas. The editors of the GDLI were also provided with this type of material. Each collaborator, in fact, received a thin booklet entitled “Auree norme”, or “Golden rules”, that he had to follow. However, upon a careful examination of this precious file, the indications provided by the GDLI appear richer and more articulated than the usual set of editorial norms. In fact, they do not only contain a set of formal and typographical rules, but they have a much wider perspective: the editor is faced with a series of indications concerning spelling and grammar. The present research aims to identify the norms of grammatical interest and some elements of morphology and syntax that emerged during the discussion of the editing process of these dictionaries.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2018, 9.1; 51-69
2084-4514
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Artykuł
Tytuł:
Il sistema nominale italiano e polacco a confronto: riflessioni sulle categorie grammaticali di genere e caso
The Nominal Systems of Italian and Polish in Comparison: Some Remarks on Gender and Case as Grammatical Categories
Autorzy:
Latos, Agnieszka
Pronińska, Aleksandra
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446562.pdf
Data publikacji:
2019-09-13
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
nominal system
gender
case
Italian
Polish
sistema nominale
genere
caso
italiano
polacco
Opis:
The present study features a description and comparison of the Italian and Polish nominal systems. Our tertium comparationis are two grammatical categories: gender and case. Gender is morpho-syntactically coded in both languages; case, however, is morphologically coded only in Polish, while in Italian it is predominantly expressed by the use of prepositions. Focusing on the noun class, we contrastively examine the ways and means used to express the two grammatical meanings. In particular, we compare grammatical meanings expressed by morphological and syntactic cues. As a multifaceted category, grammatical gender classifies Italian and Polish nouns and co-regulates the morpho-syntactic agreement between sentences’ constituents (controller-target relation), contributing to the decoding of an internal text structure. The morphological case variation of Polish nouns (inflection) is often reinforced by syntactical markers; thus, case-coding in Polish occurs both in synthetic and analytic ways. In contrast, Italian uses only analytic means to mark the grammatical meaning of case. The two linguistic systems under examination exhibit a similar formal organisation and expressive cues but apply them in different proportions.
Il presente contributo si pone come obiettivo quello di analizzare e confrontare i sistemi nominali della lingua italiana e polacca. Il nostro tertium comparationis è costituito da due categorie grammaticali: il genere e il caso. Il genere è codificato morfosintatticamente in ambedue le lingue. Il caso è codificato morfologicamente in polacco, mentre in italiano viene espresso mediante l’uso delle preposizioni. La riflessione contrastiva è incentrata sulla classe dei nomi ed esamina le modalità e i mezzi adoperati per esprimerne i due significati grammaticali. Nello specifico, vengono confrontati mezzi espressivi morfologici e sintattici. Essendo una categoria poliedrica, il genere grammaticale classifica i nomi italiani e polacchi e co-regola il fenomeno dell’accordo morfosintattico (relazione controllore-bersaglio) fra le costituenti frasali, contribuendo alla decodifica della struttura interna del testo. La variazione morfologica per casi dei nomi polacchi (flessione) è spesso rafforzata da marche sintattiche; la codifica del caso avviene dunque in polacco sia con mezzi sintetici sia con quelli analitici. In contrasto, l’italiano adopera solo marche analitiche per codificare il significato grammaticale di caso. Le lingue sotto esame presentano organizzazione formale e mezzi espressivi simili, impiegati tuttavia in proporzioni diverse.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2019, 10.1; 111-131
2084-4514
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Artykuł
Tytuł:
Tradurre la lineetta singola: uno studio contrastivo macedone-italiano
Translating the Dash: A Contrastive Study of Macedonian-Italian
Autorzy:
Stojmenova Weber, Roska
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446352.pdf
Data publikacji:
2019-09-13
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
translation
Macedonian
Italian
punctuation
dash
traduzione
macedone
italiano
punteggiatura
lineetta singola
Opis:
The aim of this article is to illustrate the strategies adopted to translate the dash from Macedonian into Italian in contemporary literary texts. This punctuation mark follows partially different principles in the two languages: morpho-syntactic and informative-textual ones in Macedonian and informative-textual principles in Italian. In addition, the source language reveals a frequent and systematic use of the dash, while it is not very common in the target language nor fully integrated into its punctuation system. From this analysis, two significant data have emerged. Firstly, it has been observed that, amongst the translating strategies of the dash from Macedonian into Italian, what prevails is the use of a “passe-partout” comma, which separates two clauses and replaces stronger punctuation marks, such as the colon, the semicolon, and the period. Secondly, it has been observed that the translation does not contribute to transferring the Macedonian model into the Italian language: the dash of the original text is kept in the target text only when there is equivalence between the two punctuation systems.
il contributo si propone di illustrare le strategie applicate nell’atto traduttivo della lineetta singola dal macedone all’italiano in testi letterari contemporanei. Nelle due lingue il segno di punteggiatura risponde a principi parzialmente diversi: morfosintattici e informativo-testuali in macedone e informativo-testuali per quanto riguarda l’italiano. Inoltre, la lingua di partenza presenta un uso frequente e sistematico della lineetta singola, mentre nella lingua d’arrivo essa non è pienamente integrata nel sistema interpuntivo ed è poco diffusa. Dall’analisi sono emersi due dati significativi. Si è osservato, innanzitutto, che tra le strategie di resa della lineetta dal macedone all’italiano predomina la sostituzione con la virgola “passepartout”, la quale si pone a cavallo di due Enunciati al posto dei segni interpuntivi più forti, quali i due punti, il punto e virgola e il punto fermo. In secondo luogo, si è notato che il risultato della traduzione non contribuisce a diffondere in italiano usi plasmati sul modello macedone: la lineetta singola del testo originale è trasposta nel testo di arrivo unicamente quando c’è equivalenza tra i due sistemi interpuntivi.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2019, 10.1; 261-278
2084-4514
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Complessità del sistema dei tempi passati: italiano e bulgaro a confronto
Complexity of the System of Past Tenses: Comparison of Italian and Bulgarian
Autorzy:
Vargolomova, Diana
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/34655801.pdf
Data publikacji:
2023-12-31
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
complexity
past tenses
Bulgarian
Italian
complessità
tempi passati
informazione non testimoniale
bulgaro
italiano
Opis:
Comparative studies of complexity have recently provoked the growing interest of linguists. In this paper, we compare the grammatical structures for the expression of past actions in Italian and in Bulgarian, based on the theories of linguistic complexity. The linguistic structures’ complexity is generally examined from two main points of view: 1) absolute complexity and 2) user or relative complexity. The research on absolute complexity aims to measure linguistic structures with objective criteria, while the studies based on the second meaning of the term investigate the subjective perception of individuals speaking or studying one or more languages; this latter approach is related primarily to language teaching. Even if each individual study generally favours only one of the two perspectives, we believe the correlations between the degree of structural complexity and the difficulties for the user should be considered and measured. The proposed analysis, consequently, is based on the comparison between the grammatical structures for the expression of the past but also involves an empirical study on the translation work from Italian into Bulgarian. Contrastive work consists in the isolation and measurement of units, such as the number of tenses, modes, and rules in the two languages, and is based on the students’ translation practices in Italian philology at Sofia University St. Kliment Ohridski and the difficulties they experience when translating the past tenses.
Gli studi comparativi sulla complessità negli ultimi tempi suscitano sempre di più l’interesse anche dei linguisti. Nel presente intervento si cerca di confrontare i mezzi grammaticali per l’espressione di azioni passate in italiano e in bulgaro, partendo proprio dalle teorie sulla complessità linguistica. La complessità delle strutture linguistiche generalmente viene esaminata da due principali punti di vista: 1) complessità assoluta o complessità delle strutture; e 2) complessità per l’utente o relativa. La ricerca sulla complessità assoluta si propone l’obiettivo di misurare strutture linguistiche con criteri oggettivi, mentre lo studio che parte dalla seconda accezione del termine indaga la percezione soggettiva di chi parla o studia una o più lingue riguardo le dette strutture, approccio legato soprattutto alla glottodidattica. Anche se generalmente ogni studio concreto predilige solo una delle due prospettive, noi riteniamo che le correlazioni tra il grado di complessità strutturale e le difficoltà per l’utente debbano essere analizzate e misurate. L’analisi proposta, di conseguenza, parte dal confronto tra le strutture per l’espressione del passato e si concretizza nel lavoro di traduzione dall’italiano in bulgaro. Il lavoro contrastivo isola e misura unità come il numero dei tempi e dei modi nelle due lingue, il numero delle regole, ecc. La parte sulla complessità relativa si basa sulle ore di traduzione per gli studenti di filologia italiana presso l’Università di Sofia “San Clemente d’Ocrida” e sulle difficoltà che loro sperimentano nella resa dei tempi passati.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2023, 14.2; 51-69
2084-4514
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Artykuł
Tytuł:
Evoluzione della terminologia grammaticale nei manuali di lingua italiana per polacchi (XVII-XIX s.)
The Evolution of Grammatical Terminology in Course Books of the Italian Language for Poles (17th–19th centuries)
Autorzy:
Jamrozik, Elżbieta
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446633.pdf
Data publikacji:
2018-11-30
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
course book
grammar
terminology
Italian
Polish
Latin
manuale
grammatica
terminologia
italiano
polacco
Opis:
The subject of research is that of changes in grammatical terminology that can be observed on the basis of four course books of Italian language for Poles published between 1675 and 1869. The first of them is marked by the Latin terminology that manifests in the adaptation of Latin terms as well as in the direct translation of their basic meaning into Polish. Moreover, the instability of terminology results in the co-occurrence of various forms of the Polish term or in the co-occurrence of Polish and Latin terms. The other two course books by anonymous authors, which seem to be adaptations of French course books, do not include Latin terminology, whereas names for word classes are, with a few exceptions, consistent with the Polish nomenclature devised by the Commission of National Education in the Enlightenment. In comparison to the previous course books, the last one involved in this research is more modern with regards to solutions that are typical for articles and other categories that are characteristic of Romance languages.
Oggetto della ricerca è l’evoluzione della terminologia grammaticale polacca osservata in quattro manuali di lingua italiana pubblicati in Polonia ad uso dei polacchi tra il 1675 e il 1869. Il primo è fortemente segnato dalla terminologia latina, presente in varie forme di adattamenti e calchi. L’instabilità terminologica si manifesta inoltre nella compresenza di termini latini e polacchi, nonché in sequenze intere di sinonimi polacchi. I due manuali successivi, di autori anonimi, probabilmente adattati da testi francesi, abbandonano il latino a favore della terminologia polacca nella denominazione delle parti del discorso stabilita in seguito all’attività svolta nel secolo dei Lumi dalla Commissione di Educazione Nazionale. L’ultimo dei testi esaminati risulta più moderno in quanto propone soluzioni concrete sia per le denominazioni dell’articolo che per le categorie grammaticali proprie al sistema delle lingue romanze.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2018, 9.2; 93-117
2084-4514
Pojawia się w:
Italica Wratislaviensia
Dostawca treści:
Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Per una riconsiderazione dello standard: un’indagine sull’italiano scritto degli studenti universitari di Palermo e Messina
A New Standard Italian: Survey on the Academic Writing of Students of the Universities of Palermo and Messina
Autorzy:
Amenta, Luisa
Assenza, Elvira
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446671.pdf
Data publikacji:
2018-11-30
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
standar
contemporary Italian
academic writing
norm
use
standard
italiano contemporaneo
scrittura accademica
norma
uso
Opis:
In the mid-1980s, Sabatini and Berruto theorised the need to support the Italian standard via non-standard varieties (“average use,” or neo-standard) towards which the norm’s barycentre progressively had shifted. Thirty years later, and in light of the dynamism that the uses of speakers have impressed on the system, the issue has become a central one yet again. This paper investigates the main features of university students’ written language. The corpus consists of 300 e-mails sent to professors and 150 drafts of degree dissertations, produced by students of the degree courses in Humanities, Foreign Languages, Education, and Communication of the Universities of Palermo and Messina. Despite lacking any quantitative relevance, the results of this research allow us to identify which features of neo-standard Italian are now accepted by speakers in their language uses at the level of (semi-)formal writing, such as academic writing, and to propose a new reflection on the need to redefine the norm of contemporary Italian.
A metà degli anni Ottanta, Sabatini e Berruto hanno teorizzato la necessità di affiancare all’italiano standard delle varietà non standard (“dell’uso medio” – neostandard) verso cui tendeva progressivamente il baricentro della norma. A trent’anni di distanza, e alla luce del dinamismo che proprio gli usi dei parlanti hanno impresso nel sistema, la questione torna a essere centrale. Il contributo presenta un’indagine sulle tendenze in atto nell’italiano scritto degli studenti universitari. Il corpus di analisi è costituito da email inviate ai docenti e bozze di tesi di laurea, prodotte da un campione di centocinquanta studenti dei corsi di Laurea di Lettere, Lingue, Scienze della Formazione e Scienze della Comunicazione delle Università di Palermo e Messina. Pur non avendo pretese di rilevanza quantitativa, i risultati della ricerca consentiranno di isolare tratti del neostandard oggi accolti negli usi dei parlanti in una scrittura medio/formale come quella accademica e di proporre una nuova riflessione sulla questione della ridefinizione della norma dell’italiano contemporaneo.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2018, 9.2; 11-36
2084-4514
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Italica Wratislaviensia
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
Il caos preposizionale: analisi dell’errore e didattica
Prepositional Chaos: Error Analysis and Learning Strategies
Autorzy:
Citraro, Cinzia
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446573.pdf
Data publikacji:
2018-11-30
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
Italian
prepositions
error analysis
polysemy
lexicography
italiano
preposizioni
analisi dell’errore
polisemia
lessicografia
Opis:
The use of prepositions is difficult to learn. To examine this fact, mistakes in the usage of prepositions were collected from 108 assignments completed by Italian secondary-school students. In this article, these errors are listed and several causes for them have been hypothesised: mistakes due to dialectal interference (type 1; a, b); errors in polyrhematic units (type 2; c, d, e); mistakes due to paradigmatic interference (type 3; f, g, h, i, l); errors due to loss of syntactic orientation (type 4; m, n, o). Following this, teaching strategies based on mistakes are proposed. Finally, an in-depth review of recent grammars and dictionaries is carried out in order to verify how the sections related to prepositions are structured and if the new cognitivist models have been accepted within these didactic instruments.
L’apprendimento degli usi delle preposizioni rappresenta una crux della didattica. Sono stati raccolti gli errori negli usi preposizionali presenti in 108 elaborati prodotti da studenti italiani della scuola secondaria superiore. Gli errori sono stati poi suddivisi e ne sono state ipotizzate le cause: errori dovuti a interferenza dialettale (tipo 1; a, b); errori in espressioni polirematiche (tipo 2; c, d); errori dovuti a interferenza paradigmatica (tipo 3; f, g, h, i, l); errori dovuti alla perdita di orientamento sintattico nel testo (tipo 4; m, n, o, p). Sono state poi suggerite alcune strategie didattiche differenziate in base alle tipologie di errore individuate. Si è infine proceduto a uno spoglio di alcune grammatiche e di alcuni dizionari di nuova generazione al fine di verificare in quale modo siano strutturate le parti relative alle preposizioni e se i nuovi modelli di matrice cognitivista siano stati recepiti all’interno di questi strumenti per la didattica.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2018, 9.2; 81-92
2084-4514
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Italica Wratislaviensia
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Biblioteka Nauki
Artykuł
Tytuł:
I prefissi verbali russi pri- e do-: semantica spaziale e possibili corrispondenze in italiano
Russian Verbal Prefixes pri- and do-: On the Spatial Semantics and their Corresponding Italian Forms
Autorzy:
Zangoli, Giulia
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/11542004.pdf
Data publikacji:
2023-06-30
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
Russian
Italian
prefix
motion
contrastive linguistics
prefissi verbali
moto
russo
italiano
linguistica contrastiva
Opis:
In this paper, we analyse the spatial meaning of verbal prefixes pri- and do- and their semantic contribution to the lexicalisation of motion events. Our analysis is based primarily on the lexicographic description of these prefixes proposed in the Academic Grammar of the Russian Language (Švedova et al., 1980) and on the interpretation given to them in different works devoted to the study of the semantics of verbal prefixes in the Russian language. In different contributions, it is observed that the spatial meaning of the prefix pri- expresses the reaching of the goal of motion, including the crossing of its threshold (boundary-crossing). In contrast, the spatial semantics of the prefix do- is mostly described in relation to the progressive approaching to an endpoint along a spatial scale (boundary-reaching). In the course of the contrastive analysis, an attempt will be made to identify and describe possible Italian correspondences for Russian verbs of motion with prefixes pri- and do-. We also consider which semantic components of a motion event encoded in a Russian prefixed verb are expressed or omitted in the corresponding Italian constructions. The research has been conducted on the parallel Russian-Italian corpus, part of the National Corpus of the Russian Language (we consider just a few examples).
Nel presente contributo si analizza il significato spaziale dei prefissi verbali pri- e doe il loro contributo nella lessicalizzazione degli eventi di moto. La nostra analisi si basa in primo luogo sulla descrizione lessicografica di questi prefissi, sulla definizione proposta nella Grammatica Accademica della lingua russa (Švedova et al., 1980) e sull’interpretazione data in differenti studi dedicati allo studio della semantica dei prefissi verbali nella lingua russa. In differenti contributi (Dobrušina et al., 2001; Dickey, 2010; Kagan, 2016; Padučeva, 2002, 2004) si osserva che il significato spaziale del prefisso pri- esprime il raggiungimento della meta, incluso il superamento del confine dell’entità di riferimento (boundary-crossing nella letteratura anglofona). Al contrario, la semantica spaziale del prefisso do- è descritta perlopiù in rapporto al progressivo raggiungimento di un limite lungo una scala spaziale (boundary-reaching). Nel corso dell’analisi contrastiva si individuano e descrivono alcune possibili corrispondenze italiane per i verbi di moto formati per mezzo dei prefissi pri- e do-. Si analizza inoltre quali componenti semantiche di un evento di moto codificate in un verbo prefissato russo sono espresse od omesse nelle corrispondenti costruzioni italiane. L’analisi contrastiva è condotta su alcuni esempi tratti dal corpus parallelo russo-italiano del Corpus Nazionale della Lingua Russa. Il contributo si compone di quattro parti. La prima parte introduce il lettore alla ricerca. Nella seconda parte è presentato il quadro concettuale di riferimento dello studio ed è descritta la semantica spaziale dei prefissi verbali russi pri- e do- secondo le fonti considerate. La terza parte è dedicata all’analisi contrastiva degli esempi tratti dal corpus parallelo. Seguono nell’ultima parte le nostre considerazioni sui risultati, seppur parziali e non esaustivi, dello studio.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2023, 14.1; 163-187
2084-4514
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Italica Wratislaviensia
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Artykuł
Tytuł:
La morfosintassi degli studenti sloveni a livello A2/B1
Slovene A2/B1 Students’ Morphosyntax
Autorzy:
Bažec, Helena
Powiązania:
https://bibliotekanauki.pl/articles/446560.pdf
Data publikacji:
2018-06-20
Wydawca:
Wydawnictwo Adam Marszałek
Tematy:
analisi contrastiva
analisi degli errori
morfosintassi
italiano
sloveno
contrastive analysis
error analysis
morphosyntax
Italian
Slovene
Opis:
L’obiettivo del presente contributo è fare un’analisi degli errori su un corpus composto da 58 prove di produzione scritta in italiano all'esame di maturità professionale di studenti madrelingua sloveni a livello di competenza A2/B1. L’analisi qualitativa e quella quantitativa hanno l’intento di individuare gli errori più frequenti nel settore della morfosintassi, scoprirne le cause e compararli con i risultati emersi da ricerche simili svolte in precedenza. L’analisi qualitativa è stata effettuata in base a una griglia creata dopo uno studio contrastivo dei sistemi grammaticali dello sloveno e dell’italiano, nonché adattata a quanto realmente riscontrato nel corpus. Le principali cause degli errori risultano essere il transfer negativo dalla L1 e in una piccola percentuale da altre lingue straniere come l’inglese e lo spagnolo, ma anche la strategia della generalizzazione. Il più problematico quantitativamente risulta l’articolo, parte del discorso che lo sloveno non conosce, seguito da vari aspetti nella forma e nell’uso del verbo e dalla preposizione. Altre categorie che oltrepassano l’1% di tutti gli errori individuati e che quindi vengono incluse sono l’accordo tra i costituenti, l’ordine dei costituenti, errori legati a vari usi del pronome, dell’aggettivo, del nome e dell’avverbio. Questa frequenza di errori combacia con le altre ricerche simili svolte in passato, che però includevano studenti L1 appartenenti a diverse lingue slave. Questo fa presupporre che tutti i madrelingua slavi abbiano le stesse difficoltà, e quindi che le differenze nelle strutture grammaticali tra L1 e L2 siano la causa prima degli errori morfosintattici.
The aim of this article is to make an error analysis based on a corpus consisting of 58 written tests in Italian on the vocational maturity exam of Slovene mother-tongue students at an A2/B1 level. The objective of the qualitative and quantitative analysis is to identify the most frequent errors in the field of morphosyntax, to find out the causes, and to compare them with the results that emerged from previous research studies. The qualitative analysis was carried out on the basis of a grid created after I had completed a contrastive study of Slovene and Italian and later adapted to the data that emerged from the corpus. The causes of errors are negative transfer from L1 and in a small percentage from other foreign languages such as English and Spanish, but also the generalisation strategy. Quantitatively, the most problematic part of speech is the article, a part of speech that Slovene does not have, followed by the erroneous form or use of verbs and prepositions. The other categories, which exceed 1% of all errors and are therefore included, are the agreement between constituents, word order, and errors related to different uses of the pronoun, adjective, noun, and adverb. This frequency of errors matches other similar research studies carried out in the past with the difference that other studies included students with different Slavic languages as the L1. This suggests that all Slavic learners have the same problems in Italian written production, therefore the first cause of morphosyntactic errors is the difference in the grammatical structure between L1 and L2.
Źródło:
Italica Wratislaviensia; 2018, 9.1; 11-33
2084-4514
Pojawia się w:
Italica Wratislaviensia
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Artykuł

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