Numerous notarial deeds are kept in the State Archive of Mantua, involving some of the
most famous comedians of the 17 th century. Piermaria Cecchini (Frittellino); Francesco Andreini
and his sons Domenico and Giacinto; Giovan Battista (Lelio) with his son Pietro Enrico; Tristano
Martinelli; and others used notaries for wills, sales contracts, debt reduction, inventories of assets,
and dowries. Some of these documents also involve the women of the Andreini family: Lavinia (sister
Fulvia), Caterina (perhaps sister Clarastella), Virginia Ramponi Andreini (Florinda). In particular, an
emancipation deed (1620) indirectly affected Virginia (Genoa, 1583? – before 17 November 1631),
the first wife of Giovan Battista Andreini.
On the basis of document analysis, two perspectives are explored: Virginia’s peculiar contribution
to the activities of the family, also from an economic point of view; and the status of women with
regards to emancipation, which must be understood from a legal point of view that was patriarchal and
defensive of property. The article thus becomes an opportunity to reflect, starting from Virginia but
gazing even beyond, on the condition of women who were active in the theatrical and musical world
between jurisprudence, artistic professions, economic heritage, and daily life. In conclusion, through
some selected examples (the concerto delle dame of Ferrara, Adriana Basile, Margherita Salicola,
Antonia Merighi), the theme of emancipation throughout the 17 th century is analysed, a period when
women singers successfully populated the new operatic market. As the law remained unchanged,
these women experimented with different strategies to protect their own person and assets.
Nell’archivio di stato di Mantova sono conservati numerosi atti notarili, che coinvolgono
alcuni fra i più famosi comici del Seicento. Piermaria Cecchini (Frittellino), Francesco Andreini
e i suoi figli Domenico e Giacinto, Giovan Battista (Lelio) con suo figlio Pietro Enrico, Tristano
Martinelli e altri, ricorsero ai notai per i loro testamenti, contratti d’acquisto e vendita, liberazione
da crediti, inventari di beni e doti. Alcuni di quegli atti interessano anche i membri femminili della
famiglia Andreini: Lavinia (suor Fulvia), Caterina (forse suor Clarastella), Virginia Ramponi Andreini
(Florinda). In particolare, un atto di emancipazione (1620) toccò indirettamente Virginia (Genova,
1583 – ?, ante 17 novembre 1631), prima moglie di Giovan Battista Andreini. Sulla base dell’analisi
del documento, vengono trattate due prospettive: il peculiare contributo di Virginia alle attività della
famiglia anche sotto il profilo economico; lo stato delle donne nei confronti dell’emancipazione, intesa
sotto il profilo giuridico che era patriarcale e difensivo dei patrimoni. Il documento diviene quindi
occasione per riflettere, partendo da Virginia ma spingendo poi lo sguardo oltre, sulla condizione
delle donne attive nel mondo teatrale e musicale fra giurisprudenza, professioni artistiche, patrimoni
economici e vita quotidiana. In conclusione, attraverso alcuni selezionati esempi (il concerto delle
dame di Ferrara, Adriana Basile, Margherita Salicola, Antonia Merighi), il tema dell’emancipazione
viene osservato in tutto il Seicento, quando le cantanti donne popolavano il nuovo mercato operistico
con successo, anche economico. Poiché la legge era rimasta invariata, esse sperimentarono diverse
strategie per tutelare la propria persona e i propri patrimoni.